Brescia, 15 mar. (LaPresse) – Nelle prime ore della mattina la polizia ha arrestato a Brescia un cittadino marocchino, J. M., di 20 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere ritenuto coinvolto in attività di addestramento all’uso di armi e di esplosivi per finalità di terrorismo. L’operazione, coordinata dalla procura di Cagliari, ha permesso di far luce sul giovane, che vive in provincia di Brescia dall’età di 6 anni, attraverso la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste.

Il cittadino marocchino aveva tra i suoi obiettivi anche la sinagoga di Via della Guastalla a Milano, sulla quale aveva già effettuato un sopralluogo virtuale. In un documento, salvato sul suo computer, il giovane si era soffermato in particolare sulle misure di sicurezza adottate a salvaguardia del tempio ebraico di Milano (personale di polizia e possibili vie di accesso). Le indagini continuano anche in ambito internazionale in stretto raccordo con le autorità di polizia statunitensi e britanniche che stanno conducendo indagini parallele a quella coordinata dalla Dcpp/Ucigos. Per quanto accertato finora, le persone in contatto con l’arrestato sono per la maggior parte all’estero. Contestualmente all’arresto a Brescia, la Metropolitan police di Londra ha fermato una donna risultata in contatto con il giovane marocchino.

Le indagini hanno documentato, tra le altre cose, come J. M. avesse creato dei gruppi Facebook segreti in cui gli iscritti potevano condividere istruzioni sull’assemblaggio di ordigni esplosivi di circostanza (ricavabili da composti chimici reperibili in commercio) e sull’uso di armi. Tra le regole imposte dal giovane jihadista marocchino per l’adesione a uno di tali gruppi Facebook vi era quella che imponeva: “Nessun video su canti religiosi, solo armi ed esplosivi”.

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