Roma, 9 mar. (LaPresse) – Arrivano come una doccia fredda le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sul corteo Fiom di Roma. “E’ necessario un’atteggiamento aperto verso le modifiche, che sono mature, nel sistema delle relazioni contrattuali, tenendo fermi i fondamentali principi di rispetto dei diritti e della dignità del lavoro”, ha detto il capo dello Stato, a margine della presentazione del Rapporto sull’Energia di ‘Italiadecide’. E poi ha aggiunto: “Insisto sulla visione aperta ad esigenze di rinnovamento”.
Sono migliaia le persone che stanno prendendo parte a Roma al corteo della Fiom. Al centro della manifestazione la difesa dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, ma anche la protesta contro le politiche della Fiat e di Federmeccanica per l’esclusione dalle rappresentanze sindacali in fabbrica e per la messa in discussione del contratto nazionale di settore. “Marchionne si renda disponibile a riaprire una trattativa vera, come non ha fatto in questo anno e mezzo, a fare degli investimenti concreti per lavorare in Italia e soprattutto garantisca le libertà sindacali”, ha detto il segretario della Fiom, Maurizio Landini, aprendo la manifestazione. Secondo la Fiat, è del 9,1% l’adesione degli operai (sia di Fga che di Fiat Industrial) allo sciopero generale della Fiom.
Tiene banco il fronte di polemica politica, quello col Pd, che aveva annunciato di non voler intervenire nei giorni scorsi dopo aver saputo che i No Tav sarebbero stati presenti al corteo. Due senatori del Pd, però, Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi, hanno deciso di partecipare lo stesso. Vita, in piazza della Repubblica, ha spiegato così le ragioni della sua presenza: “Il mio partito purtroppo non ha capito che questa è una manifestazione per la difesa del lavoro, non per la Tav”. “Credo che in un momento così difficile – ha aggiunto Vita – sia doveroso essere in piazza oggi”.
Slogan e cori in piazza si sono sentiti contro Mario Monti ma anche contro Pier Luigi Bersani. “I Democratici – urla un operaio dietro lo striscione – deve decidere da che parte stare: o con i lavoratori o con i padroni”. La manifestazione scorre lenta sotto il suono dei fischietti e le canzoni di Pierangelo Bertoli. Presente anche il leader di Sel, Nichi Vendola. “Credo – ha detto Vendola – che manifestare accanto ai lavoratori sia indispensabile, perchè i diritti dei lavoro sono la cartina di tornasole per misurare la democrazia”. Poi sull’assenza del Pd alla manifestazione, Vendola ha risposto: “L’importante che non abbiano disertato i lavoratori”.
Intanto è arrivata la notizia di una aggressione da militanti di destra a un gruppo di studenti pro-Fiom: “Questa mattina – ha annunciato il portavoce romano della Federazione della Sinistra Fabio Alberti – intorno alle 8, un gruppo di neofascisti appartenenti all’organizzazione ‘Contro tempo’ ha aggredito gli studenti del liceo Righi che stavano volantinando l’ingresso della scuola a sostegno dello sciopero e della manifestazione della Fiom di oggi. Tra gli aggrediti alcuni membri del collettivo della scuola e militanti dei Giovani Comunisti. Almeno un ragazzo è stato trasportato in ambulanza, non ne conosciamo ancora le condizioni. E’ inaudito – prosegue – che queste aggressioni si continuino a ripetere in una condizione di sostanziale impunità. Gravi sono le responsabilità del sindaco che ha perseguito, con contributi, assegnazione di sedi ed assunzioni nelle aziende comunali, una politica di copertura di fatto dell’estrema destra neofascista. Al ripetersi delle aggressioni – conclude – occorre che le forze democratiche della capitale medaglia d’oro della resistenza dia ormai una risposta cittadina e corale”.
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