Milano, 17 feb. (LaPresse/AP) – Le autorità svizzere hanno sequestrato 6mila miliardi di dollari in bond statunitensi falsi su richiesta della procura di Potenza. Otto persone, indagate per frode e altri reati, sono state fermate in tutta Italia. Sulle obbligazioni figura la falsa data di emissione del 1934. Secondo i procuratori, erano state trasportate nel 2007 da Hong Kong a Zurigo, dove erano custodite da una società che si occupa di sicurezza. Le autorità statunitensi hanno confermato che i bond sono contraffatti. Gli inquirenti ritengono che la frode non fosse stata ancora portata a termine in quanto l’intenzione dei sospettati sarebbe stata quella di provare a vendere i titoli a una nazione in via di sviluppo, direttamente o attraverso una banca intermediaria.
Sono indagate per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita ed introduzione nello Stato di carte di pubblico credito false ed altri reati contro la fede pubblica, tutti aggravati dalla transnazionalità, le otto persone arrestate stamane dai carabinieri del Ros in Basilicata, Lazio, Piemonte e Lombardia, nell’ambito di una indagine che ha portato al sequestro di 6mila miliardi di dollari in bond statunitensi falsi. I militari hanno dato esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, emesso dal gip del Tribunale di Potenza, Luigi Spina, su richiesta dai sostituti della locale procura distrettuale antimafia, Laura Triassi e Francesco Basentini, coordinati dal procuratore capo Giovanni Colangelo. Gli arresti scaturiscono da una complessa attività investigativa, su un sodalizio mafioso operante nel vulture melfese, che vede coinvolto un soggetto, di origini siciliane, che viveva a Potenza, già noto per attività di riciclaggio ed esportazioni di valuta all’estero. In particolare sin dalle prime attività d’intercettazione, è stato registrato un consistente flusso di comunicazioni tra tale soggetto ed altri individui, tra cui un ex sindaco del comune di Montescaglioso (Mt), contenenti numerosi riferimenti a transazioni economiche e finanziarie di diversi milioni di euro che coinvolgevano, anche persone operanti all’estero. Dall’investigazione è emersa l’attività di una organizzazione dedita alla realizzazione di complesse operazioni finanziarie attraverso il reperimento di titoli esteri falsi e/o privi di copertura; la predisposizione di falsa documentazione, quali contratti di compravendita ed atti testamentari, attestante l’autenticità dei titoli, allo scopo di ottenere l’apertura di linee di credito su banche estere; l’utilizzo di tali linee di credito per effettuare operazioni finanziarie ad ‘alto rendimento’; la successiva ripartizione degli utili mediante l’utilizzo di canali bancari appositamente predisposti.
Tra le attività illecite del sodalizio è stata scoperta una complessa operazione finanziaria finalizzata alla collocazione di 2 assegni della banca Hsbc di Londra, per un importo di 205.000 sterline (poi risultati privi di copertura), e di 5 titoli di Stato americani falsi, per un importo di 2,5 miliardi di dollari Usa. Un primo sequestro di titoli di Stato americani falsificatiè avvenuto a Roma, presso il domicilio di uno degli indagati, e ha riguardato quattro Bonds statunitensi, riportanti l’anno di emissione 1934, del valore nominale ciascuno di 500 milioni di dollari, della Federal Reserve bank di Chicago. Successivamente, in seguito ad attività rogatoriale avviata con le autorità elvetiche sono state rintracciate a Zurigo, in un deposito gestito da una società di sicurezza, tre casse metalliche riportanti emblemi e stampigliature riconducibili alla banca nazionale statunitense. La manifattura delle tre casse madri, a quanto riferiscono gli investigatori, era accurata e realistica come quella dei contenitori più piccoli in esse allocati, che riproducevano minuziosamente quelli originali, mentre all’interno erano stati inseriti a gruppi di 250 esemplari ciascuno diverse migliaia di titoli di Stato americani, sempre apparentemente emessi nel 1934 dalla Federal reserve, ciascuno di un miliardo di dollari. Nel complesso si tratta di un valore complessivo di circa 6.000 miliardi di dollari, pari al doppio del valore dell’intero debito pubblico Italiano.
Un’attività peritale sui titoli sequestrati, di cui sono stati incaricati funzionari in servizio presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, ha attestato la falsità dei titoli. Si tratta del più imponente sequestro effettuato in ambito mondiale. L’attività investigativa ha evidenziato la capacità di infiltrazione del sodalizio in contesti internazionali e settori economico-finanziari complessi, determinando, tra l’altro, come peraltro sottolineato dal gip nella sua ordinanza, concreti e gravi pericoli per la stabilità del sistema creditizio internazionale.
Era anche interessata all’acquisto di plutonio l’organizzazione internazionale coinvolta nella maxi truffa con i bond americani falsi. A quanto emerge da intercettazioni telefoniche eseguite dai carabinieri del Ros, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Vulcanica’, un indagato avrebbe fatto esplicito riferimento alla possibilità di acquistare plutonio da soggetti nigeriani. L’acquisto, secondo gli investigatori, non si sarebbe tuttavia concretizzato.