Roma, 17 feb. (LaPresse) – In Piemonte il pericolo valanghe è marcato e la scarsa coesione del manto nevoso potrebbe determinare un aumento generale del rischio di distacchi spontanei o provocati con debole sovraccarico, specialmente alle quote superiori ai 1.800 metri. A lanciare l’allerta è il Corpo forestale dello Stato. Il pericolo valanghe è marcato anche nella zona di confine del Trentino Alto Adige e il distacco è possibile già con debole sovraccarico, soprattutto sui pendii ripidi oltre i 1.800 metri di quota a tutte le esposizioni. Nel resto del settore il pericolo valanghe è moderato e i punti di maggior pericolo sono rappresentati dai pendii ripidi oltre i 2.000 metri di quota. In Friuli Venezia Giulia il grado di pericolo è marcato, con tendenza in diminuzione, sulle Alpi Giulie e il distacco di valanghe di piccole e medie dimensioni sarà possibile già con debole sovraccarico principalmente nel massiccio del Canin. Il pericolo valanghe scende a moderato su Alpi e Prealpi Carniche e resta debole sulle Prealpi Giulie.
Sull’Appennino umbro – marchigiano il pericolo valanghe è marcato e il distacco è possibile con debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi, a causa della scarsa coesione del manto nevoso.
Il pericolo valanghe è marcato sui Grandi Massicci appenninici e in Abruzzo, dove nelle ultime ore si sono registrate deboli precipitazioni nevose. Il distacco di valanghe può essere spontaneo o provocato con debole sovraccarico e si consiglia di evitare tutte le zone di accumulo e i pendii ripidi. Il rischio valanghe scende a moderato in Valle d’Aosta, in Lombardia, in Veneto, sull’Appennino Settentrionale Tirrenico, in Emilia Romagna, sull’Appennino Calabro- Lucano e in Sicilia. Grazie al Meteomont, un servizio garantito dal corpo forestale dello Stato e dal comando delle truppe alpine, con la collaborazione del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, gli abitanti della montagna, gli sciatori e i turisti, possono conoscere nel dettaglio le condizioni del manto nevoso e decidere se esistono o meno le condizioni di sicurezza per un’escursione. I comandi stazione del corpo forestale dello Stato sono impegnati proprio in queste ore nel rilevamento delle condizioni del tempo, dell’altezza della neve, dello stato della viabilità locale e negli interventi necessari per ripristinare la circolazione resa difficoltosa. Si può conoscere così l’evoluzione temporale e spaziale della perturbazione a carattere nevoso, della neve al suolo, delle difficoltà sulla circolazione stradale attraverso la pubblicazione costante dei dati elaborati e trasmessi in tempo reale sul sito www.meteomont.org, alla sezione ‘nevicate in atto’.