Torino, 13 feb. (LaPresse) – Nell’attesa della sentenza del processo Eternit sono oltre un centinaio le persone che stanno affollando il presidio allestito fuori dal Palagiustizia a Torino. “Eternit: sir Stephan Schmidheiny il tuo posto è in prigione”, con la foto dell’imputato dietro le sbarre, è la scritta che campeggia – in tutte le lingue – su decine di cartelloni appesi al cancello di ingresso del tribunale. Quello di ‘Osservatorio nazionale amianto’ recita “Il rischio è già un danno”, quello di ‘Caova’: “Schmidheiny la aspettiamo anche in Svizzera”. Ci sono anche le scritte del ‘Comitè Amiante Prevenir et reparer dalla Bourgogne’, l’elenco di centinaia di nomi degli “immigrati italiani dell’Eternit Svizzera deceduti”. E ancora lo striscione “Vergognatevi voi che sapete” di ‘Osservatorio nazionale amianto’, “Justice pour les victimes de l’amiante” di ‘Adeva’, “Le vittime dell’amianto italiane e brasiliane unite nella lotta per la giustizia”, “Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro”. Appese anche le foto delle vittime della strage di Viareggio e il cartello “Moretti basta dimissioni”. Numerose le bandiere di associazioni ambientaliste italiane e francesi, quelle di Sinistra critica e dei No Tav. Ci sono anche i familiari delle vittime della Thyssen.