Roma, 11 feb. (LaPresse) – Frazioni isolate, centinaia di persone evacuate, soccorsi difficili, migliaia di volontari impegnati sul territorio, aeroporti nel caos, strade chiuse, circolazione ferroviaria a rilento. L’emergenza maltempo che ha colpito il centro e il sud Italia non sembra arrestarsi e le previsioni delle prossime ore fanno temere un quadro ancora più drammatico. Le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo le Regioni più colpite e quelle in cui la neve cade ininterrottamente da due giorni.
Per le prossime 24-36 ore, il Dipartimento dela Protezione civile ha emesso un avviso di condizioni metereologiche avverso con cui si segnalano:nevicate fino alle quote del livello del mare su Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Sardegna, Abruzzo e Molise, con quantitativi cumulati moderati, localmente elevati su romagna e marche;neve a quote superiori a 300-500 metri su Campania, Basilicata e Calabria, in abbassamento fino a 200 metri sulla campania, con quantitativi cumulati moderati, localmente elevati sulla Calabria e al di sopra di 700-900 metri sulla Sicilia, in calo sino a 500-600 metri, con quantitativi cumulati moderati. Precipitazioni a carattere di rovescio o temporale su Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. I fenomeni saranno accompagnati da raffiche di vento ed attività elettrica. Permane l’invito agli autotrasportatori a rinviare gli spostamenti sino a quando le condizioni meteorologiche sulla penisola non si saranno ristabilite; ciò anche in funzione dei provvedimenti interdittivi della circolazione per i mezzi adibiti al trasporto di cose con massa superiore alle 7,5 tonnellate, ancora validi in molte province del centro-sud che non consentiranno il ripristino dei collegamenti per il traffico commerciale dal nord al sud fino a quando non sarà pienamente garantita la regolarità della circolazione. Si continua a raccomandare agli automobilisti di evitare di mettersi in viaggio e, ove gli spostamenti fossero indifferibili, di equipaggiare i veicoli con catene da neve o pneumatici invernali, mantenersi costantemente informati sulle condizioni di strade ed autostrade, nonché porre la massima prudenza nella guida
Situazione ancora molto critica anche in Toscana, in particolare nel grossetano, ma anche nelle province di Arezzo e Siena. Molte le strade provinciali chiuse e a Marradi, in provincia di Firenze, sono state isolate alcune frazioni. Problemi anche a Palazzuolo.I n provincia di Grosseto la grande nevicata ha messo in difficoltà l’intera area e all’Argentario, in base al bollettino sull’emergenza neve emesso dalla provincia di Grosseto, aggiornato alle 19, la strada provinciale 77, che porta al convento dei Padri Passionisti non è transitabile. E’ andata meglio nella zona costiera dove grazie al sole di oggi, la neve si è sciolta in molte zone, anche se non in tutte. Le situazioni più critiche si sono registrate nei Comuni di Pitigliano, Sorano, e Castell’Azzara e in tutto il comprensorio amiatino fino a Seggiano, dove la neve ha formato dei veri e propri muri di oltre 3 metri di altezza. Molte abitazioni di campagna isolate, e per aiutare gli allevatori è stata attivata una vera e propria rete di solidarietà. A Castell’Azzara, il comune più alto dell’amiata grossetano, la situazione è particolarmente difficile e una colonna mobile dalla Provincia autonoma di Bolzano sarà impiegata anche nei Comuni di Pitigliano e Sorano, per interventi, in ausilio a quelli già messi in campo dal sistema provinciale di Protezione civile. Sulle strade, oggi, non si sono verificati, incidenti rilevanti. C’è stata, invece, una segnalazione, intorno alle 16 e 40, di un principio di assideramento agli arti inferiori di un cittadino di Castell’Azzara, che si era recato ad accudire gli animali con il trattore. Ma la situazione si è risolta grazie all’intervenuto del 118.
Neve oggi sulla capitale, dove il Sindaco ha prorogato fino alle ore 24.00 di domenica 12 febbraio l’ordinanza che vieta all’interno del territorio cittadino il transito agli autoveicoli sprovvisti di catene montate o pneumatici invernali, nonché ai ciclomotori e motoveicoli. Caos all’aeroporto di Fiumicino, dove è stata cancellata una sessantina di voli e dove, dalle è stata disposta la riduzione del 50% dei movimenti a partire dalle 17 di oggi, fino a nuove indicazioni.L’aeroporto di Ciampino ha chiuso per circa due ore a causa dei disagi provocati dall’intensa nevicata che si è abbattuta su Roma questo pomeriggio. Da circa mezz’ora l’aeroporto di Ciampino è stato riaperto. “Stiamo lavorando in modo continuo da due giorni per monitorare la situazione e le segnalazioni che ci arrivano dai Municipi. L’obiettivo è quello di garantire la regolare apertura delle scuole per lunedì”. Così l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, commentando le operazioni di raccolta, smistamento e invio dei tecnici per la risoluzione delle problematiche riscontrate nelle strutture scolastiche della Capitale a seguito delle nevicate.
Disagi si sono registrati sulle strade statali dell’Emilia Romagna e delle Marche. Raddoppiato il numero degli evacuati per il maltempo in Romagna. Sono oltre 400 tra Valmarecchia e Forlivese, ospitati in strutture appositamente allestite e individuate delle amministrazioni comunali. Oltre 400, evacuati tra venerdì e oggi, tra Valmarecchia e Forlivese, sono ospitati in strutture appositamente allestite e spazi ricettivi individuati dalle amministrazioni comunali, a seguito delle eccezionali precipitazioni nevose e dell’ulteriore abbassamento delle temperature. Lo fa sapere la Regione Emilia Romagna in una nota. La protezione civile ha confermato l’allerta sul maltempo emanata giovedì 9 febbraio: preallarme per le province di Rimini e Forlì-Cesena e stato di attenzione per le altre province dell’Emilia-Romagna. Precipitazioni nevose eccezionalmente abbondanti sono state registrate nelle ultime ore in Romagna. Nel riminese, soprattutto in Valmarecchia e Valconca, si sono raggiunti valori intorno ai 70-120 centimetri; nella fascia pedemontana del forlivese rilevati valori intorno agli 80-120 centimetri, in particolare nei Comuni di Santa Sofia, Bagno di Romagna, Sarsina, San Piero in Bagno. Forti raffiche di vento (con valori in certi casi superiori ai 75 km/h) hanno causato tormente, così come previsto dall’ultima allerta regionale della Protezione civile, determinando un quadro generale di criticità diffuse.
Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico è operativo in tutte le regioni coinvolte dal maltempo. I servizi regionali di Lazio, Abruzzo, Molise e Marche – fa sapere il Cnsas in una nota – sono impegnati con tecnici e unità cinofile, insieme alle squadre giunte da Veneto, Piemonte e Lombardia. La situazione più critica è nelle Marche: nel pomeriggio altri operatori provenienti da Toscana, Trentino, Piemonte e Lazio sono partiti per raggiungere la provincia di Pesaro, dove in alcune zone la neve supera il metro e mezzo e la priorità assoluta è quella di evacuare e mettere in sicurezza le persone. I tecnici raggiungono paesi e abitazioni ancora isolati, a piedi o con gli sci, sgomberano le strade bloccate e portano assistenza alle persone e agli animali, negli allevamenti in quota o nelle masserie distanti dai centri abitati. Nel Lazio, a Viterbo, lavorano per rendere agibili le vie e liberare i tetti dalla neve; a Pescosolido (Fr) si segnala il recupero di numerosi animali.
La Commissione valanghe è impegnata nella valutazione della gravità del rischio di slavine a Roccamandolfi (Is) e lungo la strada per Campitello. Neve anche a Castelmauro (Cb), verso la costa, dove alcune famiglie sono state bloccate. In Emilia-Romagna i tecnici del Saer hanno operato nella fascia collinare del Riminese e nella Val Marecchia, affiancando i mezzi del 118 in supporto ai servizi agli anziani nei territori montani di Bologna e Reggio Emilia. Ad Avezzano, in Abruzzo, sono intervenuti con l’elicottero della Polizia di Stato e tecnici specializzati per la sistemazione di un ponte telefonico; ieri notte hanno raggiunto la zona della Marsica con gli sci per consegnare viveri e foraggio.
Sono oltre 10mila tra passeri, cardellini e altri uccelli che, insieme a caprioli e cervi, sono rimasti vittime dell’ondata di maltempo che ha colpito la penisola. La neve e il freddo hanno fatto una vera e propria strage anche negli allevamenti, dove migliaia di mucche, pecore, cavalli, conigli e polli, sono morti a causa del crollo di centinaia di stalle. E’ quanto stima la Coldiretti che lancia l’allarme sul rischio che l’emergenza maltempo possa mettere in pericolo almeno un milione di animali allevati che potrebbero rimanere senza cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi.