Roma, 10 feb. (LaPresse) – Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha chiesto ai carabinieri dei Nas di attivare azioni di controllo a livello nazionale “per accertare l’utilizzazione non appropriata del ricorso al parto cesareo nei reparti di ostetricia delle strutture sanitarie di ricovero e cura pubbliche e private accreditate con il Servizio sanitario nazionale”. La decisione è stata presa sulla base di una segnalazione dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che in alcune Regioni italiane indica valori di ricorso al parto cesareo estremamente elevati “che fanno sorgere l’ipotesi di una utilizzazione opportunistica dello stesso non basata su reali condizioni cliniche”. I carabinieri svolgeranno azioni di controllo a campione, acquisendo fotocopia della cartella clinica e della documentazione ecografica della paziente, autenticata dalla direzione sanitaria e i file che contengono le copie elettroniche delle cartelle.
Anche la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario, presieduta da Leoluca Orlando, alla cui presentazione alla Camera dei Deputati, aveva preso parte anche il ministro della salute, ha denunciato il ricorso elevato al parto cesareo. In quella occasione Balduzzi aveva rilevato come fosse “assolutamente intollerabile il divario sul territorio per il ricorso ai cesarei. Si passa dal 23% del Friuli al 62% della Campania. E senza che un maggiore ricorso al cesareo porti a un miglioramento degli esiti clinici”.
Nella presentazione delle nuove linee guida sul taglio cesareo, per la redazione delle quali era stato incaricato l’Istituto superiore di sanità, il ministro della Salute rileva che “nel nostro Paese, il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza”. “Il fenomeno assume in alcuni casi dimensioni estreme. L’intervento dei Nas – spiega Balduzzi – servirà a valutare possibili ipotesi di comportamenti opportunistici dolosi”.