Sparatoria a Ostia, Pd contro Alemanno: è polemica sicurezza

Roma, 22 nov. (LaPresse)- Spari in pieno giorno ad Ostia e Roma si ritrova di nuovo faccia a faccia con l’allarme sicurezza. Intorno alle 17 di oggi pomeriggio, tra via Antonio Forni e via del Sommergibile, a pochi passi da Piazza Gasparri, un uomo è rimasto ucciso durante una sparatoria, mentre un altro è deceduto poco dopo. Via Forni si trova poco distante da Piazza Gasparri, una zona difficile, non nuova ad episodi di violenza gravi. Franco Antonini e Giovanni Galleoni, le due vittime, in passato hanno avuto legami con esponenti della banda della Magliana. Entrambi erano stati arrestati nel 2005 nell’ambito dell’operazione denominata ‘Anco Marzio’. L’operazione scattò dopo l’omicidio, avvenuto sempre a Ostia, nell’ottobre del 2002, di Paolo Franu, un boss del litorale romano ucciso sotto la sua abitazione e che nel passato era stato il braccio destro di Renatino De Pedis, già boss della banda della Magliana.

Immediata la reazione del segretario romano del Partito democratico, Marco Miccoli. “Violenza e sparatorie in mezzo alla strada: a Roma ormai la criminalità ha superato il livello di guardia. Oggi altri due morti ad Ostia in una escalation che sembra non avere fine. Alemanno in campagna elettorale aveva promesso sicurezza, ma invece Roma ora è diventata un far west”.

“Con Alemanno – aggiunge – a Roma non si può manifestare per strada ma si può andare in giro con mitra e pistole. Ecco il paradosso ed il fallimento del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. Speriamo che almeno questa volta eviti di minimizzare e ammetta di aver perso il controllo della città”. Sulla stessa linea Dario Nanni, consigliere del Pd e membro della commissione sicurezza del Comune di Roma. “L’ennesima sparatoria, questa volta conclusasi in modo drammatico con due vittime a Ostia – sottolinea – getta nuovamente la città nello sconcerto e nella paura. E’ la conferma che la città è fuori controllo e soprattutto che il territorio di romano è oggetto di una aggressione violenta per l’aggiudicazione di porzioni di quartieri tra gruppi criminali. La criminalità sta ridisegnando un assetto da antistato nella capitale. La teoria del sindaco sulle bande di quartiere è del tutto fuori luogo. Derubricare il problema non ha senso e soprattutto rende più vulnerabile il tessuto democratico e civile della città. Roma va difesa dall’aggressione criminale impostando una risposta forte ed efficace che coinvolga i cittadini e la società civile per mettere in azione una vigilanza diffusa e una collaborazione con le forze dell’ordine che evidentemente è venuta meno negli anni. Per la retorica da ‘chiacchiere e distintivo’ non c’è più tempo ne spazio, siamo ormai ad una emergenza senza precedenti”.