Taranto, 21 nov. (LaPresse) – Il gup del tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, ha disposto il rinvio a giudizio per Cosima Serrano e Sabrina Misseri, entrambe accusate dell’omicidio di Sarah Scazzi. Madre e figlia saranno giudicate dalla Corte di assise di Taranto: la prima udienza del processo si terrà il 10 gennaio. Le due donne sono accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Rinvio a giudizio anche per Michele Misseri, il nipote Cosimo Cosma e il fratello Carmine, per i quali sono state confermati i capi d’imputazione. Tra le posizioni considerate minori, il gip ha deciso di mandare a processo Antonio Colazzo, Giuseppe Nidro e Cosima Prudenzano, rispettivamente cognato amico e suocera del fioraio, presunto testimone del sequestro, accusati di favoreggiamento.
Assolti, perché il fatto non sussiste, i tre avvocati giudicati con il rito abbreviato. Si tratta di Emilia Velletri, ex legale di Sabrina Misseri, accusata di concorso in soppressione di atti veri, Gianluca Mongelli, accusato di tentato favoreggiamento personale, e Francesco De Cristofaro, già difensore di Michele Misseri, accusato di infedele patrocinio. Prosciolto da due capi d’imputazione su quattro, l’altro avvocato, Vito Russo, ex legale di Sabrina, giudicato con rito ordinario. Il legale sarà processato, quindi, solo per favoreggiamento e intralcio alla giustizia mentre cadono le accuse di favoreggiamento in concorso con Mongelli (in riferimento al tentativo di far cambiare a Misseri l’avvocato Daniele Galoppa) e favoreggiamento per aver prospettato a Ivano Russo (l’amico conteso di Sabrina e Sarah) la possibilità di avere ripercussioni. Prosciolta anche Anna Scredo, cognata del fioraio Giovanni Buccolieri, presunto testimone oculare del sequestro di persona, accusata di favoreggiamento personale.
“Secondo noi è andata molto bene”. E’ soddisfatto Antonio Cozza, uno dei legali della famiglia Scazzi. “Il giudice ha valutato che ci sono tutti gli elementi per andare a processo – aggiunge Cozza – anche se non ho ancora sentito la famiglia Scazzi, perché sto andando da loro, credo siano soddisfatti”. “Abbiamo visto, selezionato e studiato tutti gli atti della procura – conclude il legale – e lì si poteva intuire quello che sarebbe poi stato il provvedimento”. Positivo anche il commento di Gianluca Pierotti, legale degli avvocati Velletri e Russo. “Da parte nostra – spiega Pierotti – c’è assoluta soddisfazione per la sentenza. E’ stata fatta chiarezza sulla nostra posizione”.