Alessandria, 5 nov. (LaPresse) – “Abbiamo fronteggiato un fenomeno non ancora conosciuto, ossia l’impatto dell’Orba sulla Bormida in termini di massa d’urto”. Lo ha detto il sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, in merito a quanto accaduto in città a causa del maltempo. Il fiume Orba, da una quota vicina a zero, è passato, in poco più di 3 ore, a 7,5 metri, ossia un livello di 3 metri superiore a quello della piena straordinaria del torrente. Questa massa d’acqua, che si è riversata prepotentemente in Bormida, ha creato le condizioni per un’onda d’urto sulla sponda sinistra in Alessandria: qui, normalmente, vengono attuate le misure di protezione civile, ossia la chiusura dei due fornici a quota bassa. L’onda di piena ha raggiunto gli operatori mentre stavano operando con i big bags e ha impedito loro di terminare le operazioni: è stato un evento talmente improvviso che due agenti della polizia hanno dovuto abbandonare la volante sulla quale si trovavano per fare sgomberare l’area golenale.
Si è creato, così, un grande invaso alimentato dall’acqua della Bormida – anche se, come ha sottolineato il sindaco, “se potessimo analizzare le particelle troveremmo quasi solo Orba” – in un’area che, normalmente, non è difesa se non per effetto dei suoi dislivelli. Nel momento in cui si stava decidendo come fare fonte alla situazione, il fiume ha rotto gli argini e tracimato sulla strada e nel nuovo svincolo della tangenziale “e – ha detto il sindaco – se non avessimo tamponato e fermato l’afflusso dell’acqua avremmo avuto gravi conseguenze”. “Dovevamo riuscire – ha continuato Fabbio – a chiudere il fornice e questo risultava ancora più difficoltoso perché l’acqua arrivava non in laminazione ma in corrente”. Attraverso gru e mezzi dei vigili del fuoco i big bags sono stati calati dall’alto sono stati poi riversati una ventina di camion di ghiaia direttamente dalla tangenziale nel fornice – 400 metri cubi di materiale per rallentare la corrente – e agendo con due grandi ruspe “che ci hanno consentito un primo argine di terra”.
Con lo stesso sistema di big bags è stato chiuso, per la prima volta, anche il terzo fornice. Le operazioni si sono concluse intorno alle 13. Due pompe da 17 metri cubi al minuto stanno agendo per prosciugare l’allagamento.
Attualmente l’emergenza è 3, ossia la massima per livello di pioggia in questa zona ed è difficile previsioni certe: potrebbero essere circa 160/170 mm nelle prossime 24 ore. La previsione sulla piena del Tanaro è già stata alzata da 1.200 a 1.500: “nel 1994 – ha detto il sindaco era stata 3.800, nel 2009 2.800. Manteniamo alta l’attenzione”.