Roma, 3 nov. (LaPresse) – Lo spiegamento delle forze dell’ordine era quello delle grandi occasioni. La manifestazione, invece, era di studenti, soprattutto liceali e minorenni che, volendo contravvenire all’ordinanza del sindaco di Roma che ha vietato i cortei per un mese, avevano intenzione di sfilare dalla stazione Tiburtina al centro della città. Il risultato è stato una mattina fatta di cariche, scontri, caos e blocchi del traffico. Il punto di ritrovo per gli studenti dei licei romani era la stazione Tiburtina, presto chiusa per evitare assembramenti. La questura da ieri aveva avvertito presidi e studenti che “non avendo avuto richieste, i ragazzi rischiavano denunce penali”.
Ma i ragazzi sono partiti comunque. Anzi alcuni di loro, del Mamiani, hanno anche denunciato di “essere stati identificati davanti alla scuola”. Con lo slogan ‘noi il debito non lo paghiamo’ e contro “il capitalismo, gestito da banchieri, speculatori e imprenditori senza scrupoli e definitivamente in crisi”, sono arrivati in piazza verso le 9. Dopo una breve ‘assemblea di piazza’ gli studenti hanno cercato di dar vita a un corteo non autorizzato. Due i momenti di grande tensione. Il primo quando un blocco ha cercato di dar vita a un corteo. E’ immediatamente partita una carica della polizia. Il secondo, quando una decina di studenti, è entrato dentro i cantieri della nuova stazione: la seconda carica è stata più violenta.
Tra i ragazzi c’è chi accusa: “Mi hanno inseguito e mi hanno schiaffeggiato”. Uno studente di Economia della Sapienza di 23 anni, racconta: “Stavo uscendo dal cantiere della stazione mi hanno seguito perché dicevano che avevo lanciato qualcosa, ma non era vero”. Continua il ragazzo: “Mi dicevano che ero a volto coperto – spiega – ma avevo solo uno scaldacollo, di quelli che si vendono sulle bancarelle. Mi hanno afferrato da dietro, ho perso anche la collana. Mi hanno schiaffeggiato senza motivo”. Intorno alle 14 carabinieri, polizia e finanza hanno circondato con camionette e blindati la piazza antistante la stazione, bloccando di fatto, all’interno i ragazzi. Le forze dell’ordine era disposte a lasciar uscire i ragazzi solo dopo l’identificazione.
Gli studenti si sono opposti e solo grazie all’arrivo di alcuni politici la situazione di è sbloccata. Dopo una lunga mediazione, le forze dell’ordine hanno acconsentito a far uscire gli studenti da piazzale Tiburtino a gruppi di 30, con sette secondi di distacco tra un gruppo e l’altro. A vigilare che tutto andasse per il meglio per i ragazzi, il consigliere comunale del Pd, Paolo Masini, il segretario romano del Pd, Marco Miccoli, il senatore del Pd, Vincenzo Maria Vita, il consigliere regionale di Sinistra ecologia e liberta, Luigi Nieri, e il senatore dell’Idv, Stefano Pedica. La manifestazione si è sciolta verso le 15,30. Gli studenti sono ora in assemblea alla Sapienza.