Roma, 23 ott. (LaPresse) – Ha trent’anni ed è originaria di Samugheo, in provincia di Oristano, Rossella Urru, la cooperante italiana sequestrata la scorsa notte in Algeria. Lavora per il Comitato italiano sviluppo dei popoli (Cisp) da diversi anni e da due è responsabile dell’aiuto umanitario al popolo saharawi. “E’ giovane ma con una esperienza consolidata”, spiega Sandro De Luca, responsabile dei programmi in Africa dell’organizzazione. Non si tratta di una volontaria, ma di una professionista.
“La situazione ci preoccupa, è confusa – racconta De Luca -. Non abbiamo un’idea specifica” su chi possa essere stato. “C’è stata una irruzione e hanno preso lei con i due spagnoli”. Non è chiaro se si tratti di un sequestro a scopo estorsivo o di altra natura: “Finora – spiega – non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di riscatto”. Dei cooperanti del Cisp, ieri la Urru era l’unica sul posto. “Là – precisa De Luca – abbiamo un ufficio composto di varie persone”, che fanno la spola frequentemente tra l’Algeria e l’Italia. E’ il primo sequestro, sottolinea, subito dal Cisp “in anni recenti”.