Crolla muro a Pompei, sequestrata area scavi archeologici

Napoli, 22 ott. (LaPresse) – A quasi un anno di distanza dal crollo della ‘Casa dei gladiatori’, gli scavi archeologici di Pompei devono fare i conti con nuovi danni. I carabinieri, infatti, hanno sequestrato una piccola area a nord del sito, dove è franata parte di un muro romano. Un incidente che, secondo quanto riferito dalla Soprintendenza archeologica, è dovuto alle forti piogge degli ultimi giorni e ha riguardato “uno strato esterno di circa due metri”. Per la portavoce del sito, Daniela Leone, non ci sarebbero danni rilevanti dal punto di vista artistico anche perché, ha spiegato, il muro è rimasto in piedi.

Per il ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan, “la stabilità della struttura non è in alcun modo compromessa” perché si tratta del “distaccamento di uno strato superficiale di una parte delle mura di cinta che circondano Pompei. Nessuna domus coinvolta quindi”. Il crollo dello scorso anno, che aveva portato l’opposizione a chiedere le dimissioni dell’allora ministro Sandro Bondi, che ha poi lasciato l’incarico a marzo 2011, aveva riportato alla luce le difficoltà di gestione del sito e i numerosi problemi, anche di natura economica, legate alla sua messa in sicurezza.

A proposito, il ministro Galan rassicura: “Ho più volte pubblicamente espresso tutta la mia preoccupazione per gli effetti che avrebbero potuto provocare le prime violenti piogge su Pompei. Proprio per questo abbiamo lavorato per presentare al commissario europeo un piano efficace per il recupero e la messa in sicurezza del sito ed abbiamo disposto un affiancamento, già operativo, alla sovrintendenza perché si inizi da subito a provvedere con le azioni di messa in sicurezza più urgenti. C’è la più assoluta attenzione da parte del ministero verso Pompei, è la nostra priorità”.

Intanto a Pompei si è già recato il sottosegretario ai Beni culturali, con delega a Pompei, Riccardo Villari, per verificare l’entità dei danni. Mercoledì prossimo anche Galan visiterà il sito archeologico insieme al commissario dell’Unione europea, Johannes Hahn, al quale il titolare del ministero chiederà di sbloccare il finanziamento europeo di 105 milioni da destinare al recupero del sito.