Palermo, 14 ott. (LaPresse) – Controlli della guardia di finanza di Palermo contro il commercio di prodotti contraffatti. I baschi verdi hanno scoperto un negozio, gestito da un cinese di 39 anni, che vendeva articoli per l’infanzia, accendini, prodotti di cancelleria contraffatti. In totale sono stati sequestrati 5.744 giochi delle linee ‘Ben 10’, ‘Cars’, ‘Hello kitty’, ‘Spongebob’, 5301 prodotti cartotecnici dei marchi ‘Hannah Montana’, ‘Winx’, ‘Walt Disney’ e 1447 accendini della linea ‘Marlboro’, tutti falsificati.
Seguendo gli spostamenti di alcuni venditori abusivi, la guardia di finanza ha anche individuato un ulteriore deposito di merce contraffatta in un magazzino in Via Brancaccio, utilizzato da un altro cinese di 35 anni, all’interno del quale sono stati rinvenuti 6.828 fra scarpe, giubbotti, occhiali e relativi contenitori delle marche ‘Hogan’, ‘Dolce e Gabbana’, ‘Blauer’, ‘Chanel’, ‘Diesel’ e ‘Fendi’, tutti contraffatti e privi di documentazione relativa all’acquisto. Nel corso di questa operazione, le fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro preventivo anche il magazzino dove è stata rinvenuta la merce contraffatta, utilizzato dal cinese in assenza di qualsiasi formale contratto.
Altre due operazioni sono state svolte dai militari del gruppo tutela mercato beni e servizi del nucleo di polizia tributaria di Palermo. Nella prima sono stati sequestrati, a carico di un venticinquenne palermitano, 1.098 supporti audiovisivi, fra cd e dvd contenenti brani musicali, film e videogiochi tutti illecitamente riprodotti e con copertine fotocopiate a colori, disposti per la vendita su una bancarella artigianalmente attrezzata con supporti di alluminio, scatole di cartone e lenzuola, in via Paladini nel quartiere Borgo Nuovo. Nella seconda è stata perquisita l’abitazione di un senegalese fermato mentre vendeva merce falsa nel mercato ‘Ballarò, a seguito della quale sono state rinvenute e sequestrate 3.936 fra scarpe, borse, giubbotti e magliette contraffatte, oltre ad etichette riproducenti i loghi delle più note case di moda. Tutti i quattro responsabili sono stati denunciati.