Roma, 14 ott. (LaPresse) – L’assassino di Yara Gambirasio, la giovane scomparsa a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo il 26 novembre e trovata morta tre mesi dopo, ha colpito con la mano sinistra e potrebbe essere mancino. E’ la conclusione a cui è giunta l’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo che ha eseguito l’autopsia sul corpo della ragazza. A raccontarlo, nel corso della trsmissione ‘Quarto grado’ in onda su Retequattro è l’inviato del programma Giorgio Sturlese Tosi. Nella relazione autoptica di circa 400 pagine consegnata alla procura di Bergamo, il medico legale dell’Università di Milano afferma di aver accertato che le ferite riscontrate sul corpo di Yara sono state inferte da qualcuno che impugnava con la mano sinistra un’arma da taglio molto affilata, forse un taglierino.