Ex area Falck, gip: Provate tangenti a Penati ma prescritte

Milano, 25 ago. (LaPresse) – L’ex vicepresidente del Consiglio regionale Filippo Penati e il suo ex braccio destro Giordano Vimercati hanno commesso “numerosi e gravissimi fatti di corruzione” tra la fine degli anni Novanta e il periodo 2000-2004, ma questi episodi sono già prescritti. Per questa ragione il giudice per le indagini preliminari di Monza Anna Magelli ha respinto la richiesta d’arresto che i pm Walter Mapelli e Franca Macchia avevano formulato nei confronti di Filippo Penati e di Giordano Vimercati, indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti relative alle aree Falck e Marelli di Sesto San Giovanni. Per il gip infatti pur essendoci “gravi indizi di reato” e anche “esigenze cautelari” le presunte tangenti che sarebbero state versate a Penati e Vimercati vanno riqualificate dal reato di concussione (individuato dai pm) in quello di corruzione e questo risulta “estinto”.

Il gip ha poi disposto l’arresto, sempre per corruzione per episodi tra il 2006 e il 2008, dell’ex assessore del Comune di Sesto San Giovanni con delega all’Urbanistica Pasqualino Di Leva, e all’architetto Marco Magni. Il gip non ha ravvisato per Penati nemmeno il reato di finanziamento illecito ai partiti perchè non ha ritenuto che ci siano prove o riscontri forniti dagli imprenditori Piero Di Caterina e Giuseppe Pasini (dalle cui dichiarazione è partita l’indagine) tali da provare che ci siano state somme di danaro “effettivamente confluite nelle casse dela Partito democratico”. Nonostante sia intervenuta la prescrizione, la posizione di Penati e Vimercati viene descritta così dal gip Magelli: “Gli atti contenuti nel fascicolo delle indagini preliminari – si legge – dimostrano l’esistenza di numerosi e gravissimi fatti di corruzione posti in essere da Filippo Penati e da Giordano Vimercati nell’epoca in cui rivestivano la qualifica di pubblici ufficiali prima presso il Comune di Sesto San Giovanni e poi presso la Provincia di Milano e successivamente da Pasqualino Di Leva, assessore della Giunta comunale, nonchè da Marco Magni”.

“Per quanto attiene ai fatti di corruzione posti in essere da Penati e da Vimercati – si legge ancora nell’ordinanza – si tratta di episodi che risalgono agli anni novanta e agli anni dal 2000 al 2004, rispetto ai quali, pur in presenza dei prescritti requisiti dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, l’applicazione di qualsivoglia misura cautelare è preclusa dall’intervenuta causa di estinzione del reato rappresentata dal decorso del termine massimo di prescrizione”.