Roma, 12 lug. (LaPresse) – Nella mattinata di oggi a circa 3 chilometri a ovest della Forward Operating Base ‘Lavaredo’ nel distretto di Bakwa (Provincia di Farah) un militare italiano è deceduto a seguito dell’esplosione di un ordigno. Nell’esplosione, la cui natura è in corso di accertamento, è deceduto il primo caporal maggiore Roberto Marchini di Viterbo, appartenente all’ottavo Reggimento Genio Guastatori Folgore di Legnago (Verona), nato nel 1983. La famiglia del militare è stata avvisata. Lo comunica lo Stato maggiore della Difesa.
Due soldati uccisi in Afghanistan in soli dieci giorni. Entrambi vittime di una bomba artigianale, entrambi uccisi nel distretto di Bakwa. Roberto Marchini, 28 anni, guastatore in forza alla Folgore di Legnago, e Gaetano Tuccillo, 29 anni, caporal maggiore scelto dell’esercito, sono deceduti nella parte meridionale del settore ovest, tutto a comando italiano. Mentre Tuccillo è deceduto a causa in un vero e proprio attentato di ritorno da un giro di perlustrazione, Marchini è morto nel tentativo di disinnescare un Ied, ordigno rudimentale utilizzato dai combattenti afghani per attacchi contro la coalizione internazionale.
Attualmente sono circa 4.200, il contingente più numeroso di sempre, i militari italiani che partecipano alla missione della Nato Isaf in Afghanistan. Tranne un centinaio di militari schierati a Kabul nella sede del comando della missione con incarichi di staff, la maggior parte dei nostri soldati si trova nella regione occidentale del Paese ed è composta da paracadutisti della brigata Folgore, che il 4 aprile scorso, al comando del generale Carmine Masiello, hanno avvicendato gli alpini della ‘Julia’. Ad Herat, a Camp Arena, si trova la sede del Comando regionale Ovest di Isaf. Il nostro contingente gestisce quindi un’area molto grande composta dalle quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah.