Agrigento, 22 giu. (LaPresse) – Uno scafista tunisino è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Avrebbe abusato sessualmente di una donna a bordo di un barcone con 19 migranti, 6 dei quali donne, durante la traversata dalla Tunisia a Lampedusa. Lo sbarco era avvenuto il 15 giugno scorso. Lo stupro si sarebbe verificato per la seconda volta anche nel centro d’accoglienza dell’isola. Insieme all’uomo, classe 1979, accusato di violenza sessuale, la squadra mobile di Agrigento ha arrestato anche altri tre tunisini, classe 1980, 1977, 1973, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I 4 hanno organizzato il viaggio della speranza, quello in cui era stata trasportata anche una pecora, in cui si sarebbe verificato lo stupro.
L’imbarcazione con a bordo i migranti,secondo quanto ricostruito dai poliziotti, era partita dalla Tunisia e non dalla Libia, come avevano dichiarato gli stranieri a bordo. La donna vittima della violenza ha raccontato di aver subito l’abuso durante la traversata e di essere poi stata obbligata a dichiararsi moglie dello scafista che l’avrebbe stuprata. Dopo lo sbarco a Lampedusa, secondo quanto riferito dalla polizia, una volta giunta nel centro d’accoglienza, la donna è stata alloggiata insieme allo scafista, come si usa fare nel caso di coniugi. E qui sarebbe stata nuovamente vittima di abuso da parte del suo violentatore. Anche le altre donne che erano a bordo dell’imbarcazione hanno testimoniato di essere state costrette, sotto minaccia, a dichiararsi come mogli degli scafisti che hanno organizzato la traversata. I quattro fermati sono stati portati nel carcere di Agrigento.