Il presidente della South African Medical Association ha dichiarato alla Bbc che i casi riscontrati finora della variante Omicron del coronavirus in Sudafrica – dove solo il 24% circa della popolazione è completamente vaccinato – non sono gravi, pur ricordando che le analisi sulla variante sono ancora in una fase molto precoce. “I pazienti si lamentano principalmente di un corpo dolorante e di una estrema stanchezza. Lo vediamo nelle giovani generazioni, non nelle persone anziane… Non stiamo parlando di pazienti che potrebbero andare direttamente in ospedale ed essere ricoverati”, ha detto la dottoressa Angelique Coetze.
Della trasmissibilità e sintomatologia della variante sudafricana ha parlato, in un’intervista al Corriere della Sera, anche il coordinatore del comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, che non minimizza l’allarme sulla variante Omicron che “ha un elevato numero di mutazioni (oltre trenta), identificata per la prima volta in Botswana all’inizio di novembre e poi trovata in tutti e 77 i campioni analizzati dalla provincia Gauteng del Sudafrica, tra il 12 e il 20 novembre scorsi”. Intervistato dal Corriere della Sera, Locatelli sottolinea: “Non è chiaro ad oggi se questo ceppo avrà maggior capacità di provocare malattia grave. Ma l’attenzione deve essere mantenuta al livello più elevato e bene ha fatto per primo il ministro Speranza, seguito poi dagli altri Ministri UE, a interrompere tempestivamente accessi e voli dagli 8 Paesi che ne sono stati investiti”. Se possa o meno sfuggire al vaccino, “è la domanda cruciale – prosegue -. La presenza di mutazioni nelle regioni della proteina Spike riconosciuta dagli anticorpi o dalle cellule T linfocitarie potrebbe ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini. Tuttavia, solo ulteriori valutazioni ci daranno una risposta fondata sull’evidenza”.