No Green pass: a Trieste obbligo di mascherine ai cortei

A Milano si studia un percorso per sabato

Non si fermano i No green pass che annunciano, anche per il prossimo sabato 6 novembre, cortei e manifestazioni in tutta Italia, destinati, come nelle occasioni precedenti, a creare disagi nelle città. A Trieste scatta l’obbligo di mascherina per chi intende manifestare, mentre a Milano i No green pass tornano ad alzare il tiro, annunciando l’intenzione di ritirare il preavviso di corteo alla Questura se non saranno accolte le loro richieste.

Con una ordinanza, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha imposto l’obbligo di mascherine per chi, sabato prossimo, intende scendere in strada per manifestare contro l’obbligo della certificazione. L’ordinanza sindacale, valida fino al prossimo 30 novembre, prevede anche uno steward ogni cento partecipanti alle manifestazioni per “controllare che, nel corso dello svolgimento, sia assicurato il distanziamento interpersonale tra i partecipanti” e che questi indossino le mascherine”. Il provvedimento prevede anche che “il personale addetto all’attività di controllo sia facilmente identificabile, ad esempio indossando una pettorina fluorescente di colore giallo o arancione”. Dipiazza ha stabilito di “predisporre un elenco nominativo del personale addetto al controllo da consegnare alla questura a seguito della presentazione del preavviso di manifestazione”. Il sindaco dopo il 30 novembre si riserva “una successiva valutazione all’evidenza della situazione emergenziale”.

Continuano, intanto, a Milano, le trattative per il percorso dei No green pass che, come ha fatto sapere il sindaco Beppe Sala, per il corteo di sabato hanno chiesto “un percorso che attraversi tutta la città e che va a confrontarsi con luoghi delicati e sensibili”. “Però – sottolinea – è in corso una trattativa con la prefettura per cercare di portare a maggior buon senso: diritto di manifestare sì ma senza bloccare ancora la città”.

Sono tre, per i No green pass Milano, i “punti fondamentali” del corteo: passaggio davanti al Duomo, passaggio in corso Buenos Aires, “a cui possiamo rinunciare solo in cambio del passaggio in corso di Porta Vittoria, davanti al Tribunale e alla Camera del Lavoro la presenza di almeno 2 obiettivi sensibili tra Libero, Università Statale e Regione Lombardia”. Punti irrinunciabili che, qualora non fossero accolti dalle forze dell’ordine, comporterebbero una “revoca del preavviso” della manifestazione presentato ieri. Anche a Genova oggi sono scesi in strada i no green pass, ma questa volta in piazza si contestavano anche i rincari di benzina, le politiche legate alla finanziaria e quelle del lavoro.