Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in Senato, in vista del prossimo Consiglio europeo. Diversi i temi toccati, dalla pandemia, alla questione migranti fino al clima.
“L’81% degli italiani ha completato ciclo vaccinale, l’86% ha ricevuto almeno la prima dose. Risultati molto soddisfacenti dalla campagna vaccinale” che “in Italia procede più spedita della media europea. A oggi, l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”, ha detto Mario Draghi ringraziando anche “chi lo ha fatto nelle scorse, superando le proprie esitazioni”. “Prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri”.
“La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini. Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità”, ha aggiunto Draghi.
Oltre alla pandemia, il presidente del Consiglio, nel suo inervento alla Camera, ha anche anticipato alcuni dei temi che saranno discussi durante il vertice europeo, tra cui il clima, le migrazioni e l’agenda digitale. “Dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale – ha chiarito Draghi -. Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti: la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale“. “Per affrontare questa transizione ecologica e digitale non ci sono altrenative all’intervento dello Stato, lo Stato non può che essere impegnato altrimenti queste due transizioni non avverranno. Questo vale anche nei rapporti con gli altri Paesi Ue per quanto riguarda le molte regole che sono state sospese in questo momento”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre. “Un criterio equitativo – aggiunge – deve essere sempre tenuto presente nell’affrontare queste due transizioni”.
“La transizione ecologica non comporta necessariamente una distruzione di posti di lavoro ma semmai un ampliamento dell’occupazione”. “Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa – aggiunge – e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione”.
Fari accesi anche sulla questione migranti: per il premier Draghi è infatti “essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale. A questi piani andrà poi data rapida attuazione. L’Unione europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia. Intendo proporre che la Commissione europea aggiorni i capi di Stato e di Governo in ciascun Consiglio europeo sul grado di attuazione e di avanzamento degli impegni assunti. Solo in questo modo potremo rendere conto ai nostri Parlamenti e soprattutto ai nostri cittadini dei progressi compiuti a livello europeo, e di quello che ancora resta da fare.”
“Non è solo per bisogno che si sta in Europa, ma per realismo e idealismo” e “serve un ruolo unico dell’Europa perché effettivamente più si avanti e più si scopre che le sfide globali non si vincono da soli. Non saremo riusciti infatti a vincere la sfida della pandemia e non saremmo riusciti a vincere la sfida della ripresa. È impossibile vincere la sfida digitale e della transizione e a questo dobbiamo aggiungere che non potremmo mai vincere sul piano nazionale quella della difesa. È inevitabile e necessaria una costruzione di una difesa unica europea”.