Le parole del direttore dello Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno

(LaPresse) Nel marzo 2020 è iniziato il piano strategico di sorveglianza sanitaria, svolto sull’intero territorio campano e condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, diretto dal dottor Antonio Limone. Ariano Irpino, in provincia di Avellino, è stato tra i Comuni più colpiti della Campania durante la prima fase della pandemia. Tra il 16 e il 17 maggio 2020 sono stati effettuati 113.444 prelievi venosi alla popolazione di Ariano: di questi, 740 casi sono risultati positivi agli anticorpi di cui 40 positivi anche al tampone. “Questo studio ha consentito una serie di riflessioni che poi sono servite per affrontare la pandemia” ha detto Limone. A seguito di due follow-up, il primo eseguito nel gennaio 2021 e il secondo a maggio dello stesso anno, si è scoperto che dopo oltre un anno le persone oggetto di studio hanno mantenuto un alto livello anticorpale, superiore e più duraturo rispetto a valori registrati nei soggetti che si sono sottoposti alla vaccinazione. “Quasi tutti gli infetti hanno mantenuto una memoria immunitaria un anno dopo” ha aggiunto il dottore. Tali informazioni hanno consentito delle modifiche alla campagna in corso contro la pandemia che hanno portato a delle azioni di contrasto più efficaci, oltre a dare indicazioni utili su come vaccinare la popolazione. Lo studio andrà avanti per verificare la presenza degli anticorpi persisterà anche nei prossimi mesi.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: