L’Italia va verso una nuova stretta, a pochi giorni dall’entrata in vigore del primo Dpcm di Draghi. Attese le decisioni in giornata, dopo il confronto dell’esecutivo con la Cabina di regia – che si riunirà oggi pomeriggio alle 17 a palazzo Chigi – per fare il punto sull’ondata di contagi da Coronavirus. Oltre al premier, Mario Draghi, saranno presenti anche i ministri competenti e i capidelegazione di maggioranza. Il Comitato tecnico scinetifico punta ad un giro di vite delle misure restrittive: si pensa quindi ad una stretta simile a quella già messa in atto nelle vacanze natalizie con week end in lockdown, ma si esclude una chisura generalizzata del paese.
“Un lockdown per tutta l’Italia per 4 settimane in questo momento io, le dico la verità, non lo vedo utile“, ha detto Pierpaolo Sileri, senatore M5S e sottosegretario alla Salute, ad ‘Agorà Rai Tre’, condotto da Luisella Costamagna, sull’ipotesi di un lockdown generalizzato.
Dopo la Cabina di Regia, confronto anche con i governatori delle Regioni. Il presidente della Liguria Giovanni Toti, riconosce che “la situazione si è aggravata in tante parti del Paese ma fare misure uguali da Lampedusa ad Aosta non penso sia la cosa giusta. Che senso ha bloccare la Sardegna o la Liguria nel week end? Io chiedo misure mirate dove servono, chiudere Sanremo mi è costato critiche da parte dei miei commercianti ma era una cosa che andava fatta. Già nel fine settimana nelle zone arancioni e rosse non ci si può spostare, cosa dobbiamo fare ancora?”. Per quello dell’Emilia-Romagna, Bonaccini, “può darsi che la stretta nel weekend possa essere sufficiente, ma molto dipende anche da territorio a territorio” e “in questa fase – ha proseguito – il virus colpisce più rapidamente. Credo che qualche misura estesa al Paese serva per arginare questa ondata”. Ecco perché “il Governo fa bene a porsi il tema di come dare una stretta robusta”.
Intanto sul fronte vaccini la Lombardia dà il via libera alle vaccinazione nelle aziende dei lavoratori. “Confindustria, in attesa delle determinazioni e dei protocolli specifici che la gestione commissariale straordinaria ha annunciato alle parti sociali, ha intanto avviato una ricognizione sull’intero sistema associativo. Le Associazioni di tutto il territorio nazionale hanno ricevuto un questionario volto a identificare le imprese concretamente disponibili alla funzione di ‘fabbriche di comunità’, quindi idonee per essere configurate come siti vaccinali e moltiplicare così quelli già attivi nel nostro Paese”, si legge in una nota.

