Ue, J&J non garantisce le prime 55 mln di dosi. Altri 4 mln di dosi Pfizer a marzo

Ue, J&J non garantisce le prime 55 mln di dosi. Altri 4 mln di dosi Pfizer a marzo

La compagnia “resta impegnata” a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino Janssen nel 2021, a partire dal secondo trimestre

La società farmaceutica statunitense Johnson & Johnson ha informato l’Unione europea che affronta problemi di approvvigionamento, cosa che comporterà possibili difficoltà nel piano della fornitura da 55 milioni di dosi del suo vaccino contro il Covid-19 al blocco, nel secondo trimestre dell’anno. Ad affermarlo è stato un funzionario europeo a Reuters, che ne ha dato notizia in esclusiva sul proprio sito web. Ore dopo, la stessa compagnia ha diffuso una nota in cui ha tentato di rassicurare, dicendo di restare impegnata a fornire 200 milioni di dosi del suo vaccino Janssen nel 2021, a partire dal secondo trimestre“. E, ancora, “stiamo lavorando con i nostri partner, autorità di regolamentazione e governi per accelerare tutte le fasi del processo di produzione e per attivare i nostri siti di produzione non appena lo consentano le approvazioni delle autorità sanitarie. I nostri attuali piani di produzione ci consentono di raggiungere un tasso di un miliardo di dosi all’anno entro la fine del 2021”.

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) aveva annunciato all’inizio del mese che una riunione straordinaria del Comitato per i farmaci per uso umano si sarebbe svolta l’11 marzo, per “concludere la valutazione, se possibile”, del farmaco. Su questo è tornato il commissario all’Industria e capo della task-force sui vaccini dell’Ue, Thierry Breton, che ha avuto un “primo scambio” con il coordinatore per il Covid-19 dell’amministrazione Biden, Jeffrey Zients. In conferenza stampa, Breton ha detto di avere la “sensazione che l’Ema darà l’ok nei prossimi giorni o nelle prossime ore al vaccino J&J, una ottima notizia”.

Breton ha anche rassicurato, in riferimento ai problemi attuali nelle produzioni: “Non pensate che se un’azienda ha problemi allora l’intero programma sia a repentaglio”, “J&J ha avuto difficoltà negli Usa”, ma “non sono preoccupato sul nostro target”. Della casa farmaceutica si è parlato giorni fa anche perché il governo degli Usa ha annunciato una sua partnership con la rivale Merck, definendola “storica”, per velocizzare la produzione del vaccino già autorizzato dalla Fda.

Intanto la Commissione europea ha raggiunto un accordo con BioNTech/Pfizer per la fornitura di ulteriori quattro milioni di dosi di vaccini contro il Covid-19 per gli Stati membri nelle prossime due settimane. “Per affrontare le varianti aggressive del virus e per migliorare la situazione nei punti critici, è necessaria un’azione rapida e decisa. Sono lieta di annunciare oggi un accordo con BioNTech-Pfizer, che offrirà agli Stati membri di mettere a disposizione un totale di quattro milioni di dosi di vaccini entro la fine di marzo, che verranno fornite in aggiunta alle consegne di dosi previste”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo una nota.

Nel frattempo, dalla Cina arriva la notizia del lancio di un passaporto vaccinale per i viaggi transfrontalieri. È un certificato digitale che attesta l’avvenuta immunizzazione e che sarà rilasciato ai cittadini cinesi, conterrà dettagli sulla vaccinazione e sui risultati dei test sul coronavirus, ha spiegato sul sito il dipartimento degli Affari consolari del ministero degli Esteri cinese. Sempre a proposito di Cina, sul gigante asiatico e Russia (il cui vaccino Sputnik sarà prodotto in Italia), è intervenuto anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Non dovremmo farci ingannare dalla Cina e dalla Russia, entrambi governi con valori meno desiderabili dei nostri, poiché organizzano operazioni molto limitate ma ampiamente pubblicizzate nel fornire vaccini ad altri. Secondo i dati disponibili, questi Paesi hanno somministrato la metà delle dosi per 100 abitanti rispetto all’Unione europea. E l’Europa non utilizzerà i vaccini per scopi di propaganda”.

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