Non c’è ancora la quadra sulle nuove misure di contrasto alla pandemia, da prendere in vista del nuovo Dpcm che Mario Draghi dovrebbe firmare. Il premier fa il punto, in una riunione che si rivela interlocutoria, con i ministri, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Il nodo principale resta quello della chiusura delle scuole. Se, infatti, è ormai presa la decisione di prevedere solo la didattica a distanza per le zone rosse, non mancano i distinguo su possibili ulteriori strette. Il titolare dell’Istruzione Patrizio Bianchi, insieme ai ‘rigoristi’ Roberto Speranza, Dario Franceschini, e Stefano Patuanelli, non sarebbero convinti del fatto di vietare ai ragazzi la possibilità di andare in classe in quelle zone, come le aree arancioni, dove resterebbero comunque aperti negozi e centri commerciali. L’effetto, viene spiegato, potrebbe essere l’opposto di quello sperato, con il rischio di creare assembramenti in zone meno controllate delle scuole. Di qui, l’ipotesi messa sul tavolo di arrivare alla chiusura in quelle aree in cui si registrano 100 casi a settimana su 100mila abitanti (invece degli attuali 250), chiudendo però anche le attività commerciali. E’ su questo che si consuma lo scontro con Maria Stella Gelmini, Giancarlo Giorgetti e Elena Bonetti che invece invitano a tenere separato il discorso scuola da quello delle attività economiche, dal momento che il verbale del Cts di sabato scorso parla di un’incidenza sui contagi solo per gli istituti scolastici. Domani mattina alle 9.30 Draghi riunirà nuovamente la cabina di regia per sciogliere le ultime questioni.
Il resto del Dpcm conferma la cautela che ha sin qui caratterizzato le misure già in vigore con il Governo di Giuseppe Conte. Tra le principali novità l’apertura dal 27 marzo, per le zone gialle, di cinema, teatri e sale da concerto, che dovranno seguire precise condizioni per contrastare anti-Covid 19. Nelle zone rosse, invece, serrande abbassate per barbieri e i parrucchieri, che restavano aperti con il precedente provvedimento. Cambia il metodo di comunicazione con gli eventuali cambi di fascia che saranno attivi dal lunedì, per salvare i ricavi dei weekend delle attività commerciali. Restano chiuse palestre, piscine, centri benessere e termali, tranne quelli che rientrano nei livelli essenziali di assistenza. Confermato il coprifuoco dalle 22 . Regolata dal decreto Covid la mobilità tra regioni che resta vietata. Il dl scadrà il 27 marzo e molto probabilmente sarà prorogato per coprire anche le festività di Pasqua.