Zona arancione rafforzata e un nuovo piano vaccinale per la provincia di Brescia, 8 Comuni della bergamasca e uno nel cremonese. È la strategia messa in campo dalla Lombardia per arginare il boom di contagi da Covid nel bresciano e in alcuni comuni adiacenti, alle prese con la variante inglese che qui vale quasi un terzo dei dati. Oggi, Brescia, con 506 nuovi casi è la seconda provincia lombarda con più positivi, secondo quanto emerge dal bollettino della Regione.
L’annuncio delle nuove restrizioni arriva direttamente dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti nel corso di una comunicazione in Consiglio regionale a Palazzo Pirelli a Milano. Dalle 18 di oggi dunque tutta la provincia di Brescia, i comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e, Gandosso in provincia di Bergamo, e Soncino, in provincia di Cremona, entrano in fascia arancione ‘rafforzata’.
Da domani, chiuse le scuole elementari, d’infanzia e nidi, sospese le attività universitarie in presenza: con l’ordinanza che sarà firmata dal governatore Attilio Fontana entrerà in vigore dalle 18 di oggi il divieto di recarsi presso le seconde case e ci sarà l’utilizzo obbligatorio di smart working dove possibile. Per chi si muoverà sui mezzi di trasporto ci sarà l’obbligo delle mascherine chirurgiche.
La strategia però passa anche dai vaccini. “Abbiamo richiesto – con comunicazione al ministero – la rimodulazione delle schedule vaccinali per soggetti sieropositivi al Covid -19, in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione”, spiega Moratti. Lo schema dunque ricalca l’esperienza di Israele (e in parte dell’Inghilterra) che hanno privilegiato un’immunità parziale (con una sola dose) ma al maggior numero di persone possibili, in modo da ridurre i danni. Secondo le stime sarebbero circa 120mila gli abitanti interessati da questa modifica del piano vaccinale.
Di “riduzione del danno” ha parlato anche Guido Bertolaso, richiamato in Lombardia per il piano vaccinale. “Questa è una guerra – ha detto l’ex capo della Protezione Civile – si adotta una strategia di guerra. Andremo a vaccinare i territori più colpiti per fare in modo che i numeri crollino”.
Altro fattore della nuova strategia è quello temporale. “I dati mostrano che a Brescia è evidente una terza ondata: è il punto che va aggredito e su cui bisogna intervenire immediatamente”, ha aggiunto Bertolaso precisando che ci sarà una rimodulazione ‘geografica’. Fermo restando le vaccinazioni over 80, per le altre categorie si partirà prioritariamente dai comuni più colpiti.
“Non abbiamo dimenticato i 4 Comuni in zona rossa che rientrano in questa attività di vaccinazione che concentriamo nella provincia di Brescia: siamo già in contatto con il direttore dell’Ats che sta già predisponendo il piano di vaccinazione. Cercheremo di utilizzare le dosi che abbiamo e lo concentreremo dove più è necessario per contrastare il nemico”, ha chiarito ancora Bertolaso.