I colori del Natale tra velleità di popolo e responsabilità di governo

 Un giorno di folle e di follia basta perché il miraggio del (quasi) liberi tutti svanisca. Nel copione del tutto prevedibile e del nessun imprevisto qualcosa non quadra. Ognuno di noi dotato di calendario e di buonsenso poteva fare l’addizione e conoscere il risultato: penultimo fine settimana prima di Natale sommato a quasi tutta Italia in zona gialla, metropoli comprese con Milano e Torino appena approdate all’agognato colore. La massa che inonda le strade dello shopping, i ristoranti ed i bar riaperti al sole invernale non si è ancora diradata che la sentenza è già stata scritta: popolo irresponsabile, immagini shock, scenario irripetibile. La marcia indietro da parte di chi governa diventa allora strada obbligata, bando ad indugi e tentennamenti: c’è la prova provata che aprire alla folla è appunto follia assicurata. Non si comprende se di chi lo ha permesso o di chi ne ha approfittato.

 Anche chi rifugge e disprezza ogni sorta di complottismo dietroquintista coltiva il dubbio spontaneo, il sospetto su un quadro già immaginato in partenza da chi governa, con esecuzione lasciata a chi è governato e margine di errore minimale. Di fronte a Corso Como gremito, alla Fontana di Trevi costretta a chiudere davanti all’orda, ai portici di via Roma sotto assalto sconsiderato, si ritrova la perduta armonia di vedute in seno ai riottosi alleati di maggioranza, si zittisce ogni velleità libertaria e strumentale dell’opposizione: questo scenario non ce lo possiamo permettere.

 Occorreva che tutti vedessero con i propri occhi come sia necessario sopportare ancora un regime restrittivo di simil lockdown? Non bastavano le parole della Merkel e l’esempio di Germania e Inghilterra preoccupate di prevenire una probabile nefasta terza ondata? Forse sì e forse no, si sarà detto qualcuno. Apriamo i cancelli e mostriamo cosa succede. Ecco fatto. D’altro canto la coerenza non è – si sa – virtù in politica, dove aleggia sempre e comunque la lezione di Machiavelli. Avanti marche e dietrofront nel giro di 48 ore. Gli italiani si rassegnino a passare un Natale in rosso, che del resto è un colore che si addice alla festa più importante dell’anno. Chi è davvero ardito e fantasioso può sperare in un arancio acceso.

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