Dl Natale, Conte apre riflessione su spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno

Il premier potrebbe aprire alla possibilità di avvicinarsi ai congiunti, Di Maio: "Mi auguro si metta mano a questa cosa"

Il premier, Giuseppe Conte, secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, avrebbe aperto una riflessione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra i comuni nei giorni di festa. Secondo il decreto legge lo stop è previsto nei giorni del 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio, e potrebbe essere proprio il dl Natale ad essere modificato oppure aggiornate le faq, allargando i casi di necessità rispetto a quelli consentiti ora.

“La terza ondata dobbiamo evitarla. Questo Natale dobbiamo stare attenti, abbiamo introdotto misure per ridurre al massimo i contatti, soprattutto con gli anziani, ma serve attenzione. Ho visto il video della Merkel in cui dice che ‘se sbagliamo potrebbe essere l’ultimo Natale con i nostri nonni’, ha ragione, questo è lo spirito”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una diretta Facebook. Ma sul divieto di spostamento tra comuni “mi auguro che si metta mano a questa cosa, ci sarà un passaggio parlamentare nei prossimi giorni – aggiunge -. Perché vietare spostamenti piccoli comuni mentre in città come Roma non ci saranno limitazioni, risulta poco credibile e crea percezione delle regole come non giuste”.

“Sugli spostamenti a Natale, Santo Stefano e Capodanno tra piccoli Comuni, sono convinto il dialogo possa portare a soluzioni nelle prossime ore”. È quanto rende noto l’Uncem. “Serve per dare risposte alle comunità, in particolare delle aree montane – si legge in una nota -. Uncem ha sollecitato un intervento per agevolare chi vive nei piccoli centri, diversi dalle grandi città, per gli spostamenti, con massimo buonsenso, anche nelle aree alpine e appenniniche”. “L’impegno congiunto dei gruppi politici in Parlamento, con il Governo, con le associazioni degli Enti locali e delle Regioni – aggiunge Uncem – dà risultati”. “Così può essere per gli spostamenti e la mobilità in una stessa valle, ma così deve essere anche per il Piano nazionale Ripresa e Resilienza e per la legge di bilancio – conclude la nota -. Dialogo, oltre ogni ideologia ed egoismo personalistico. Dialogo prima di tutto, di tutti”.