Conferenza stampa settimanale della Cabina di regia sul Covid: "Impensabili feste di Natale come pre Covid". Rezza: "Ricoveri in terapia intensiva sono aumentati notevolmente". Brusaferro: "C'è rallentamento ma non è un calo"

Nella conferenza sull'analisi dei dati del Monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sulla situazione epidemiologica il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli comunica un rallentamento della curva: "La situazione resta critica ma stiamo assistendo ad "una iniziale ma una chiara decelerazione della curva" dei contagi" .

Locatelli parla anche delle festività di fine anno. A Natale è impensabile, ha sottolineato il numero uno del Csspensare di poter partecipare a feste e riunioni come quelle che si organizzavano prima del Covid-19.  "Convivere con il nuovo coronavirus è una realtà rispetto alla quale non possiamo prescidendere, almeno fino a quando non sarà possibile vaccinare un alto numero di soggetti per creare un'immunità di comunità in grado di prevenire l'infezione. Non possiamo pensare che il periodo natalizio faccia eccezione", ha precisato Locatelli. "Ovviamente l'auspicio è arrivarci con l'Rt il più basso possibile – ha aggiunto – con una curva dei contagi piegata verso il basso, ma non possiamo pensare di dare luogo a festeggiamenti del Natale come eravamo abituati a prima del periodo pandemico". 

Il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza sottolinea la delicatezza della situazione a livello ospedaliero: "I ricoveri in terapia intensiva sono aumentati notevolmente". Secondo Rezza "servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure imposte alle Regioni".

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha spiegato che "Dopo Rt che ha avuto picco ad agosto c'è stato calo e poi da ottobre è andato di nuovo crescendo". "La scorsa settimana- ha aggiunto – avevamo notato un rallentamento della curva e questa settimana c'è una lieve remissione del Rt, che però non si traduce ancora in un calo della curva perché il numero dei casi è ancora significativo".

L'uso corretto mascherina garantisce protezione al 70%. "Le mascherine FFP2 o KN95 sono mascherine professionali, cioè destinate agli operatori sanitari, quindi in caso di carenza le indirizzerei a loro piuttosto che alla popolazione. Se invece non c'è carenza non vedo perché non usarle in maniera diffusa". Lo ha detto il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio delle Regioni della Cabina di Regia e sull'andamento della pandemia in Italia. 

Rezza ha spiegato però che non è necessario prevedere l'uso di mascherine FFP2 e KN95 per tutta la popolazione. "Non bisogna demonizzare l'uso delle mascherine di comunità e di quelle chirurgiche – ha aggiunto – perché evitano che la persona che le indossa contagi gli altri e che si ammali lei stessa. Ci sono degli studi che dimostrano che un uso corretto delle mascherine di prossimità garantisce una protezione al 70%". Per Rezza il calo dei contagi è legato soprattutto "all'uso delle mascherine da parte della popolazione" e ha sottolineato come le mascherine chirurgiche siano più sopportabili rispetto alle FFP2 o KN95. 

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