Il Premier a Palazzo Madama per le nuove iniziative del Governo sul fronte Covid

Lo stato di emergenza per il coronavirus “viene a scadere alla fine di questo mese. Anche in mancanza di un obbligo normativo, ritengo doveroso condividere con il Parlamento questa decisione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo in Senato dopo il Cdm. “Sarebbe incongruo – ha spiegato il premier- sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate”.

Il capo del governo ha spiegato che “la proroga è una facoltà espressamente prevista dalla legge e attivabile ogni qual volta, anche a distanza di tempo dell’evento, si rende necessaria. Questa esigenza si verifica quasi sempre. Lo dimostrano diversi precedenti”. Rivolgendosi all’Aula di Palazzo Madama, Conte ha spiegato che “se ci assumessimo la responsabilità di non prorogare lo stato di emergenza dobbiamo essere consapevoli che cesserebbero di valere le ordinanze e sono 38 le ordinanze adottate e i conseguenti provvedimenti attuativi”.

“Tra le misure che perderebbero efficacia anche la possibilità di utilizzare navi per la quarantena dei migranti”, ha dichiarato ancora il presidente del Consiglio che ha parlato di “situazione complessa che va affrontata con risoluzione, tempestività ed efficacia”. Per Conte “la proroga dello stato di emergenza è una scelta inevitabile, per certi versi obbligata” e “fondata su motivazioni meramente tecniche”.

Il premier si è poi rivolto alle opposizioni sottolineando che “con questa decisione, in base al principio di precauzione ci predisponiamo a mantenere un cauto livello di guardia, potendo così intervenire con speditezza in caso di un peggioramento della situazione. Non c’è nessuna intenzione di drammatizzare o di alimentare paure ingiustificate. La scelta della proroga non vuole creare un ingiustificato stato d’allarme, tutt’altro”. Allo stesso modo “la scelta di prorogare lo stato di emergenza può considerarsi lesiva dell’immagine del nostro Paese. È vero il contrario. Noi garantiamo un Paese più sicuro per tutti”. 

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