I gol tutti nel primo tempo, di Calhanoglu al 14', Dzeko al 23' e Dumfries al 38'. I nerazzurri mandano un segnale forte in ottica scudetto

Vittoria d’autorità per l’Inter all’Olimpico contro una Roma rimaneggiata e priva di alcuni dei suoi elementi più importanti, ultimi in ordine di tempo l’infortunato Pellegrini e lo squalificato Abraham. Inzaghi sceglie di non schierare Lautaro, in avanti Correa e l’ex Dzeko. I gol tutti nel primo tempo, di Calhanoglu al 14′, Dzeko al 23′ e Dumfries al 38′. I nerazzurri mandano un segnale forte in ottica scudetto.

Sotto lo sguardo di Francesco Totti, tornato dopo molto tempo a seguire la ‘sua’ Roma allo stadio, in una serata particolare per Mourinho, che ritrova la ‘sua’ Inter, con cui conquistò il ‘triplete’, i giallorossi partono subito all’attacco. Al 1′ grande spunto di Zaniolo, cross in mezzo per Shomurodov che colpisce male di testa. Nei primi minuti però è l’Inter a prendere in mano il pallino del gioco. La Roma è pericolosa nelle ripartenze, il ritmo è elevato da entrambe le parti.

Al 14′ Calhanoglu sblocca la partita segnando direttamente da calcio d’angolo: un tiro a giro, a fil di palo, che inganna Zaniolo e passa sotto le gambe di Rui Patricio. Doccia fredda per la Roma, messa molto bene in campo da Mourinho e che fino a quel momento aveva contenuto bene gli attacchi nerazzurri. I giallorossi non si demoralizzano e tentano spesso il break nell’area avversaria, Zaniolo tra i più pericolosi. Al 23′ però è di nuovo l’Inter a colpire, proprio con l’ex Dzeko, su assist del solito Calhanoglu. Questa volta la Roma rimane frastornata, e al 28′ Rui Patricio si oppone bene a un tiro insidioso di Dzeko che avrebbe messo la parola fine sul match. Al 30′ ancora Dzeko colpisce di testa ma manda alto sopra la traversa. Al 32′ è la Roma che si fa vedere in avanti con un gran tiro di Mkhitaryan, deviato in angolo. È il segnale che la Roma c’è, anche se contrastare questa Inter, forte e in fiducia, non è facile. Un segnale in questo senso arriva da Dumfries: al 37′ contrasta un tiro ravvicinato di Vina che sarebbe finito in porta e avrebbe accorciato le distanze, sul capovolgimento di fronte segna un gran gol di testa che porta i nerazzurri sul 3-0. La partita diventa ora un incubo per i giallorossi. Al 41′ Zaniolo prova a far rialzare la testa ai suoi, con un dribbling stretto in mezzo all’area, ma Perisic lo anticipa all’ultimo. Le squadre vanno a riposo con una Roma che deve trovare una soluzione per provare a rimettere in piedi un match quasi compromesso.

La ripresa comincia senza cambi, ed è sempre l’Inter a fare possesso. La Roma prova a restare più alta per non far cominciare l’azione ai nerazzurri. La tattica funziona ma non permette comunque ai giallorossi di rendersi quasi mai pericolosi. Al 58′ Correa è costretto a uscire per un risentimento ai flessori della coscia sinistra che, spiega l’Inter, verrà valutato nei prossimi giorni. La Roma non spinge, l’Inter non affonda e la prima mezz’ora del secondo tempo scorre senza forti emozioni. Al 75′ Dzeko lascia il campo tra i fischi dei suoi ex tifosi, pochi secondi dopo che Zaniolo si è fatto ammonire: il giocatore dovrà saltare la prossima partita, con lo Spezia, per squalifica. Lo stesso Zaniolo è protagonista all’81’ con un gran tiro dal limite che finisce sull’esterno della rete, dando per un attimo l’illusione del gol. Ormai l’Inter mantiene il possesso palla aspettando il fischio finale. Nei minuti finali la Roma rischia ancora su un paio di disattenzioni offensive, ma l’Inter non infierisce. I nerazzurri ottengono l’11esima vittoria in campionato, la sesta in trasferta, e rimangono in piena corsa scudetto. Seconda battuta d’arresto consecutiva per la Roma dopo la sconfitta di Bologna.

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