L'ex difensore del Manchester United, ora commentatore, ha pubblicamente attaccato i club inglesi promotori dell'iniziativa: "Sbatteteli in fondo alla classifica e levategli i premi in bacheca"

Il terremoto che sta sconvolgendo il calcio europeo nelle ultime ore dopo l’annuncio della creazione di una Superlega ha scatenato reazioni durissime su più fronti: dai vertici del pallone, tra cui Uefa, Fifa e le singole leghe nazionali, fino alla politica, passando per i commentatori sportivi e gli ex giocatori. Tra coloro che si sono schierati in maniera più netta contro la nasciata di questa lega elitaria tra le big d’Europa c’è Gary Neville, ex capitano del Manchester United e attuale opinionista di Sky Sports Uk. 

“Sono un tifoso del Manchester United da 40 anni ma sono disgustato”, ha dichiarato l’ex calciatore che ha puntato il dito soprattutto contro i club inglesi. “Sono assolutamente disgustato in particolare dal mio Manchester United e dal Liverpool. Voglio dire, il Liverpool è il club del ‘You’ll Never Walk Alone’, il ‘Fans Club’ o il ‘The Peolple’s Club’, e poi il Manchester United, creato da gente nata e cresciuta attorno a Old Trafford più di 100 anni da, e vogliono entrare in un torneo senza competizione, dal quale non puoi essere retrocesso. È una disgrazia, un atto criminale contro i tifosi di questo sport”.

Parole che non lasciano dubbi a interpretazioni anche perché secondo l’ex terzino bisogna “rivedere il potere calcistico” britannico “iniziando dai club che dominano la Premier League a partire dal Manchester United”. Secondo Neville il motivo dietro questo progetto è “semplice avarizia, nient’altro” e i “proprietari dello United e del Liverpool ma anche del City e del Chelsea sono degli impostori, non hanno niente a che vedere con il calcio in Inghilterra”. “Questo paese ha più di 150 anni di storia calcisticamente parlando, a partire dai tifosi di questi club che per decadi hanno tifato e supportato la loro squadra in qualsiasi situazione. E sono loro che vanno protetti”, sottolinea ancora la leggenda dei Red Devils.

“Io devo tantissimo al calcio. Ho guadagnato soldi con il calcio – ha proseguito Neville – così come anche ne ho investiti e continuo ad investirne, quindi non sono contro i soldi che girano nel calcio ma tengo ai principi e all’etica di questo sport. Se il Leicester vince la Premier League, è giusto che vada in Champions. Questo è un esempio, ma è come dovrebbe funzionare, non che squadre come Tottenham. United o Arsenal che in Champions League nemmeno ci sono, possano partecipare ad una competizione elitaria”.

L’idea di Neville per punire i club scissionisti è semplice ma deve essere immediata: “Toglietegli i punti, multateli, sbatteteli in fondo alla classifica, levategli i titoli che hanno vinto e fatelo subito”. Ma non solo perché Neville suggerisce di creare una commissione esterna che valuti la situazione e prenda provvedimenti: “Quando è troppo è troppo, il tempo è finito”.

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