Gli spagnoli segnano nel giro di 2' con Herrera e Kenedy

La fresca ventata di ottimismo, respirata per esorcizzare problemi concreti, nel Napoli si è già dissolta. Il ritorno in Europa del club partenopeo è di quelli da dimenticare, che rischiano di lasciare il segno. Contro il Granada la squadra di Gattuso, in piena emergenza, esce sconfitta per 2-0 mettendo in serio pericolo l’accesso agi ottavi di finale di Europa League. Agli spagnoli sono bastati tre minuti infuocati coinciso con un improvviso blackout del Napoli, per mettere a segno due reti nel primo tempo, stordire e piegare gli avversari. A pesare sulla prestazione dei partenopei i nove assenti, la 14esima partita giocata in 47 giorni con appena 12 uomini di movimento disponibili. Tutti fattori che hanno condizionato la gara nella quale il Napoli ha costruito poco e male mancando in lucidità proprio in fase di conclusione e commettendo troppi errori tecnici. Merito anche del Granada, che ha condotto sempre la partita, senza mai dare punti di riferimento al Napoli che avrà bisogno di ben altra prestazione per ribaltare il match al ‘Maradona’ tra una settimana.

 

Gattuso, alle prese con molte assenze, rilancia a centrocampo Fabian Ruiz e Lobotka nell’undici titolare. In avanti Osimhen terminale offensivo, supportato sulla trequarti dal trio formato da Politano, Insigne e Elmas. In difesa la coppia centrale Rrahmani-Maksimovic. Il Granada schiera Molina in attacco con Kenedy e Machis esterni offensivi con Gonalons in cabina di regia. Il primo squillo è del Napoli che al 6′ prova a farsi pericoloso con un tiro al volo di Elmas che conclude alto. Osimneh scalpita ma gira a vuoto e si fa trovare in fuorigioco non riuscendo a trovare le linee giuste per rendersi pericoloso. Il Granada, prese le misure alla squadra di Gattuso, inizia ad occupare il campo e ad alzare il baricentro. Dopo una fase di studio, in tre minuti il Granada è già davanti di due reti: al 19′ su traversone di Kenedy, Herrera di testa batte Meret e poco dopo, al 21′, è lo stesso Kenedy a fare centro con un tiro perfettamente angolato calciato appena entrato in area. Il doppio colpo stordisce il Napoli che prova a reagire con una conclusione dal limite di Elmas terminata di poco a lato. Ma nel primo tempo non è mai davvero pericolosa, faticando a trovare ritmo e costanza, imbrigliata dalle trame tattiche degli spagnoli che mostrano qualità e ordine tenendo la partita costantemente in pugno. Tre quattro occasioni create nel primo tempo sono sufficienti solo per andare al riposo con la convinzione che si può osare di più.

Nella ripresa Gattuso fa entrare Zielinski per uno spento Politano cercando di dare vigore e maggiore ritmo alla squadra alla ricerca del gol che potrebbe cambiare lo scenario della doppia sfida e addrizzare una partita che appare stregata. C’è determinazione ma troppa imprecisione soprattutto in fase di rifinitura e il Granada controlla con autorità, sfrutta il contropiede e gioca in piena tranquillità senza mai rischiare troppo. La gara scivola via senza acuti, procede a fiammate. Al 58′ occasione per Zielinski che dal limite dell’area, calcia troppo alto da posizione favorevole. Dopo oltre un’ora Gattuso fa entrare Bakayoko per Lobotka puntando su una maggiore dinamicità in fase offensiva. Ci prova prima Insigne su punizione e poi Zielinski con un tiro da fuori ma la pressione del Napoli lentamente sembra spegnersi. C’è la volontà ma non la forza e l’energia per alzare il ritmo e tentare un arrembaggio. Il Granada è abile nella ripresa a rendere spezzettato il gioco, che è filato via ad intermittenza con l’intento chiaro di togliere al Napoli il ritmo. A quattro minuti dal termine Osimenh prova a dare una strigliata con un tiro violento. Ma è troppo tardi.

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