I nove volte campioni d'Italia si impongono per 3-1 in casa rossonera al termine di una partita bellissima
Mai dare per morta la Juve. In quella che secondo molti era l’ultima spiaggia in campionato, i nove volte campioni d’Italia si impongono per 3-1 in casa del Milan al termine di una partita bellissima (soprattutto nel primo tempo) a scapito delle tante assenze da una parte e dall’altra. I bianconeri di Pirlo si riportano a -7 dalla vetta, con una gara ancora da recuperare e come a Barcellona confermano di non sbagliare le gare che contano. Il Milan, invece, perde la sua imbattibilità in campionato e quella assoluta dopo 27 partite. I rossoneri restano comunque in vetta alla classifica grazie alla concomitante sconfitta dell’Inter contro la Samp. Con Ronaldo a secco, la Juve trova in Chiesa il suo match winner. Il numero 22 bianconero segna una splendida doppietta e sale a quota 5 centri in campionato. Dell’ottimo McKennie il tris entrando dalla panchina. Buone nella Juve le prove anche di Dybala e Kulusevski, meno invece quella dei centrocampisti spesso in difficoltà contro un Milan che proprio in mezzo al campo era privo di quasi tutti i titolari e con l’ottimo Calabria adattato a mediano. Proprio il Lahm rossonero è stato fra i migliori, trovando anche il gol del momentaneo pareggio. Male invece Theo Hernandez, surclassato da Chiesa. Alla fine, però, ha fatto la differenza la panchina lunga della Juve rispetto a quella del Milan. Va dato merito alle due squadre di essere scese in campo regolarmente, a fronte di due positivi al Covid spuntati nelle ultime ore. A conferma che il protocollo Figc se osservato funziona.
Tantissimi gli assenti in entrambe le squadre, fra infortuni e positivi al Covid: due su tutti Ibrahimovic e Morata. Nel Milan, Pioli schiera Calabria a centrocampo vista l’indisponibilità all’ultimo momento di Krunic positivo. In difesa a destra gioca Dalot, a sinistra rientra Theo Hernandez. In attacco, fuori Rebic anche lui positivo, dentro Hauge sulla trequarti con Castillejo e Calhanoglu. Leao è l’unica punta. Nella Juve, fuori Alex Sandro e Cuadrado fermati dal Covid. Pirlo schiera a sorpresa Frabotta in difesa con Bonucci, De Ligt e Danilo. A centrocampo con Chiesa a destra rientra Rabiot al fianco di Bentancur, confermato Ramsey sulla trequarti alle spalle di Dybala e Ronaldo. In panchina Kulusevski. E’ la prima di Pirlo da allenatore contro il Milan sua ex squadra.
Pronti via e dopo meno di due minuti Juve vicinissima al gol con Dybala, che tutto solo in area si vede respingere da Dalot un sinistro a colpo sicuro che finisce fra le braccia di Donnarumma. Bravo nell’occasione Frabotta a sfondare a sinistra per servire la Joya. Pronta la replica del Milan, con un destro rasoterra dal limite di Leao con palla di poco a lato. Ci prova poi Hauge ad approfittare di una mezza dormita della difesa bianconera su angolo, il suo destro viene però respinto in mischia. Il Milan insiste, pressa altissimo e continua ad approfittare delle distrazioni bianconera. Così Castillejo su una palla persa da Bentancur si trova da solo davanti a Szczesny che respinge la sua debole conclusione. Risponde la Juve con un sinistro di poco alto di Frabotta, su azione orchestrata in coppia con Dybala. Juve che sembra troppo timorosa di fronte al pressing furioso dei giovani giocatori del Milan, eppure la differenza di esperienza e abitudine a certe partite dovrebbe essere tutto dalla parte dei bianconeri. La qualità della squadra di Pirlo si intravede dopo un quarto d’ora, con un palo clamoroso di Chiesa su azione nata da un angolo procurato da Ronaldo. Il talento ex Fiorentina è più fortunato un paio di minuti dopo, quando su un assist di tacco geniale di Dybala infila Donnarumma in diagonale. La Juve improvvisamente diventa padrona del campo e sfiora subito il raddoppio con Ronaldo, ancora servito da Chiesa. Dalot salva il Milan, che non ci sta e prova a replicare con un sinistro dal limite di Leao di poco fuori. Non c’è un attimo di tregua, ancora Juve vicina al gol con Chiesa che impegna Donnarumma dopo una percussione irresistibile. E’ incredibile però come la Juve continui a sbagliare in fase di impostazione, sull’errore questa volta di Ramsey il Milan sfiora il pari con Leao. Salva Szczesny. Poco dopo la mezzora ci prova anche Calabria dalla distanza, palla alta. Il Milan insiste, chiude la Juve nella sua area e continua a martellare Szczesny costretto a intervenire de volte su Calhanoglu nel giro di pochi secondi e su un tentativo di autogol di Ramsey. Il gol è nell’aria e arriva meritato al 40′ firmato da Calabria, su assist di Leao, dopo una azione nata da un contatto sospetto fra Calhanoglu e Rabiot. Prima dell’intervallo si rivede la Juve, con Ronaldo che smarca Ramsei che di sinistro calcia in bocca a Donnarumma.
Galvanizzato dal pareggio nel finale di primo tempo, nella ripresa il Milan riparte meglio e si rende subito pericoloso con un destro dalla distanza di Dalot respinto da Szczesny. La replica bianconera ancora con Ramsey che sbaglia di sinistro in mischia. E’ poi Dybala ad avere una palla buona, partendo sul filo del fuorigioco, ma il suo tentativo di assist per Ronaldo viene bloccato da Donnarumma. Sempre dai piedi della Joya parte poi l’azione del raddoppio della Juve, firmato ancora da un super Chiesa con un sinistro chirurgico dal limite dell’area. Il campioncino bianconero proprio in occasione del gol si fa male e viene sostituito da Kulusevski, dentro anche McKennie al posto di Dybala. Di fatto Ronaldo resta l’unica punta con Kulusevski a supporto. Proprio il giovane svedese si rende subito pericoloso con una incursione da sinistra, ma il suo tirocross viene salvato da Romagnoli e Donnarumma. La partita si accende dopo un fallo a metà campo di Bentancur su Castillejo, l’uruguagio già ammonito rischia il rosso. Poi la Juve in contropiede sfiora anche il terzo gol con McKennie, salva Donnarumma. Compreso il rischio Pirlo toglie Bentancur e manda in campo Arthur. Sono proprio i cambi a fare la differenza, perché al 76′ ancora lo scatenato Kulisevski si beve Hernandez in area e serve a McKennie l’assist per il 3-1. Nel finale Pioli, si gioca il tutto per tutto inserendo Maldini per Calabria arretrando Calhanoglu. Dentro anche Colombo per Castillejo. Proprio il centrocampista turco prosegue la sua sfida con Szczesny che blocca il suo ennesimo tiro dalla distanza. Infine è Maldini ad avere una buona palla in mezzo all’aria, dopo una sua percussione centrale, ma calcia debolmente in bocca all’ottimo portiere polacco della Juve.
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