5a giornata: i nerazzurri ricevono i capitolini nella sfida clou del mercoledì infrasettimanale. Inzaghi:" A San Siro con coraggio"

Gli esami soprattutto in Serie A non finiscono mai e per l'Inter protagonista di questo avvio di stagione se ne presenta subito un altro dopo il derby. A Milano arriva la  Lazio fresca di ritorno alla vittoria. E che in panchina presenta un tecnico che di colpi a San Siro se ne intende: nel 2019 Inzaghi è riuscito ad espugnare già due volte  il San Siro nerazzurro: a gennaio in Coppa Italia, al termine dei calci di rigore; a marzo in campionato (0-1). E non è tutto, perché nelle due occasioni precedenti i  capitolini hanno impattato 0-0 (dicembre 2017) e di nuovo vinto in Coppa Italia (1-2, gennaio 2017). Per trovare l'ultimo successo dell'Inter bisogna risalire al  dicembre 2016, vittoria per 3-0. Ma le statistiche non vanno in campo e, soprattutto, i nerazzurri sono rinvigoriti con la gestione Conte. Il tecnico salentino va a caccia  della quinta vittoria in campionato: sarebbe la sua miglior partenza di sempre. Ma il low profile, ovviamente, è d'obbligo: "Sarà una partita molto impegnativa, una  delle più difficili dall'inizio della stagione", avverte. "La Lazio è una squadra con una propria identità, che sta lavorando da diversi anni con un bravissimo allenatore  forse sottovalutato. Dovremo fare grande attenzione, loro sono ben rodati e hanno tenuto i loro pezzi forti. Detto questo dobbiamo sapere, non a chiacchiere, che  sarà una partita complicata e ci vorrà la spinta di tutti".

Sul possibile inserimento di uno dei nuovi volti stagionali, Alexis Sanchez, Conte ha chiarito che il cileno "nel momento in cui sarà pronto verrà inserito. Lo stesso  vale per Bastoni o chi per loro. Io devo fare gli interessi dell'Inter e non devo accontentare nessuno". Oltre alla banda Inzaghi, Conte ha ben presente che l'ambiente  nerazzurro deve guardarsi da altri due pericolosi avversari: l'euforia post-derby e, soprattutto, il rischio di puntare già le antenne all'attesissima sfida con la Juve del 6  ottobre. "Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, fare bene quello che ci aspetta nel presente e in questo caso nella partita conto la Lazio", spiega il tecnico  nerazzurro. "Per noi è un test importante, una verifica e se entriamo in campo con la testa ancora al derby e agli elogi significa che non abbiamo capito nulla. Va  resettato tutto nel più breve tempo possibile e dare risposte importanti. Siamo solo alla quinta giornata, c'è ancora un percorso vasto davanti a noi. Leggo di proclami  e altre cose, ma ho l'esperienza giusta per capire che viene fatto ad arte e dobbiamo essere bravi noi a restare con i piedi per terra". E sempre in tema Juve, Conte si  toglie un sassolino: "Resto sbalordito quando leggo che sarò ricoperto di insulti dai tifosi juventini, perchè il problema è quello che si trasmette poi a chi legge. Chi  più incita all'odio, al rancore e alla violenza io lo caccerei, perchè i giornalisti oggi sono i primi ad incitare a certe cose. Chi comunica – ha aggiunto – ha una  responsabilità in più rispetto a tutti gli altri, perchè si alimentano situazioni di rancore e odio per fare più presa. A me questo dà veramente fastidio". Dal passato  bianconero a un futuro che Conte vede a lungo con i colori nerazzurri. "Quando inizio un nuovo progetto la speranza è sempre quella che sia duraturo, perchè più stai  in un club e piu significa che vengono assimilate le tue idee e il tuo modo di pensare. Mi auguro di riuscire ad aprire un ciclo all'Inter, per me sarebbe molto più  semplice. Perchè ripartire ogni volta da zero non è facile".

Sulla sponda biancoceleste c'è un Inzaghi che ai suoi chiede "una prova di grande personalità, coraggio e consapevolezza dei nostri mezzi. Ci aspetta una partita impegnativa contro una squadra forte. L'ambiente sarà molto carico – avverte – il Meazza inciterà i nerazzurri, ma noi dovremo esser bravi nelle prossime ore a preparare al meglio la sfida. Dovremo essere molto lucidi". Il comodo successo sul Parma ha messo in archivio le frenate con Spal e Cluj, rimettendo in marcia la truppa laziale. "Ma dobbiamo restare una squadra umile e con i piedi per terra. Non avevo bisogno di ritrovare la mia squadra perché anche in Romania la Lazio era stata bene in campo, ci serviva più umiltà per evitare quelle circostanze che ci hanno portati a due sconfitte immeritate. Queste gare sono state ben analizzate e, se prese con il modo giusto, ci aiuteranno a crescere". Da Inzaghi parole di elogio per Antonio Conte: "È un ritorno importante, è un grande allenatore e lo ha dimostrato. Lui ha fatto la gavetta ed ora è in una grandissima squadra, ha trasmesso in poco tempo i suoi concetti. Ci siamo incontrati spesso fuori dal campo e tra noi c'è stima: offriamo con lo stesso modulo e con lui si parla molto piacevolmente di calcio". A San Siro, assicura il tecnico, non ci saranno strascichi del caso che ha segnato il successo con il Parma: "Immobile ieri si è scusato davanti ai compagni ed alla società. È tutto chiarito, ma questo fa capire che bisogna ragionare tutti per la squadra e non per gli aspetti personali": il riferimento è all'episodio che ha coinvolto l'attaccante campano quando al momento del cambio ha espresso platealmente il suo disappunto. Per provare ad insidiare la corazzata Inter, servirà l'Immobile in versione San Ciro.

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