Nato il 21 aprile del 2003 a Livorno, il giovane attaccante è considerato da molti 'un predestinato'. L'intervista di LaPresse a colui che per primo ha scommesso sul ragazzo
E' stata una delle ultime operazioni concluse in questa sessione di calciomercato, esattamente alle 20.00, il passaggio di Federico Caia in prestito con diritto di riscatto dal Livorno all'Atalanta che a sua volta ha ceduto Niccolò Fazzi ai toscani. Attaccante nato il 21 aprile del 2003 a Livorno, Caia è considerato da molti 'un predestinato'. A Livorno lo hanno paragonato ad Andrea Favilli, partito dalla Toscana per arrivare alla Juve e ora al Genoa. Per caratteristiche fisiche (1.86 per 74 kg) e tecniche (nell'ultimo campionato Under 15 con il Livorno ha segnato 27 gol e 24 assist) per qualcuno è paragonabile addirittura a Zlatan Ibrahimovic. Per conoscere meglio Caia, LaPresse ha intervistato Nicola Penta il talent scout che per primo ha scommesso sul ragazzo.
Chi le ha segnalato Caia e come lo ha scoperto?
L'ho scoperto grazie ad un mio collaboratore toscano, Venzo Calamassi, che me lo ha segnalato 3 anni fa. Sono andato a vederlo e ho visto che aveva delle qualità eccezionali. Io l'ho poi segnalato ad Alessandro Doga, responsabile del settore giovanile del Livorno, che lo ha preso quando si è liberato dalla Fiorentina.
Cosa l'ha colpito in particolare di Caia?
E' uno di quei giocatori che difficilmente sbagliano: vede la porta come pochi e davvero sembra Ibrahimovic. Infatti a Livorno lo chiamano 'Caibra'. E' stato già convocato in prima squadra nel Livorno ed entrato a far parte delle nazionali giovanili.
A quell'età il rischio è quello di perdersi e di non mantenere le promesse. Perché lei scommette sul futuro di Federico Caia?
Federico è un ragazzo molto determinato. Tecnicamente è molto forte, dribbling eccezionale, ambidestro. Oltre a giocare da prima punta, può fare anche il trequartista perché ha un'ottima visione di gioco.
Come è nata l'idea di portarlo all'Atalanta? Avrà inciso il fatto che stiamo parlando di uno dei settori giovanili migliori in Italia.
Certamente. L'ho segnalato io a Roberto Marta, capo scout dell'Atalanta, e a cui avevo segnalato già Amad Traore (attaccante classe 2002). In tanti lo hanno chiesto, ma è evidente che l'Atalanta in questo momento è una delle tre società che investono di più nel settore giovanile e i frutti si vedono. Federico è felice di questa nuova avventura, per ora sarà aggregato all'Under 16. Anche la presenza di un tecnico come Gasperini, che nel lancio dei giovani è il numero 1, ha avuto il suo peso.
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