Il patron dei blucerchiati ha avviato le trattative per non disputare la partita prevista per il 19 agosto alle 20.30 al Marassi
All'indomani del crollo del Ponte Morandi a Genova che ha causato una quarantina di vittime e danni pesantissimi, anche la Genova del pallone è ancora sotto shock. Rialzarsi non sarà facile per tutto il capoluogo ligure, ma il mondo dello sport come spesso avviene in circostanze come queste si sta già mobilitando in termini di solidarietà e disponibilità ad aiutare. La Sampdoria è pronta a chiedere ufficialmente il rinvio della partita contro la Fiorentina, valida per la prima giornata del campionato, in programma domenica 19 agosto allo stadio Marassi alle 20.30.
A quanto si apprende, per volontà del presidente Massimo Ferrero, il club blucerchiato si sta già attivando con le autorità competenti per chiedere di non disputare la gara per motivi di ordine pubblico. In particolare, con gran parte delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco impegnati nel recupero di feriti e dispersi sul luogo della tragedia, potrebbe essere un problema garantire il servizio in occasione della partita. La parola passa ora alla Lega Serie A, che dovrà valutare la situazione e prendere una decisione individuando nel contempo anche la data del possibile recupero. Certamente le prossime ore saranno decisive, si prevedono contatti fra le società, le istituzioni calcistiche e le autorità preposte all'ordine pubblico.
Sull'altro fronte cittadino, invece, il capitano del Genoa Domenico Criscito è tornato a parlare dopo lo scampato pericolo e si fa portavoce di una catena di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime. "Sono atterrato a Genova alle 11.20 da Parigi, ho preso l'auto e sono andato a casa. Poi mi chiama un mio amico per chiedermi dove ero e mi dice che è appena caduto il ponte dietro di me. E' stata davvero questione di minuti", racconta Criscito a Sky. "Io sono stato fortunato, ma altre persone no. Ogni genovese passa da quel ponte quasi tutti i giorni, noi per venire al campo e gli altri per andare a lavorare. E' un peccato che nel 2018 possano ancora succedere queste cose", aggiunge l'esterno rossoblu ormai genovese acquisito dopo tanti anni di militanza.
"Io come capitano del Genoa, con tutti i compagni, siamo vicini ai familiari delle vittime. Ora ci stiamo allenando, ma dentro di noi c'è dolore. Ne abbiamo già parlato, sicuramente faremo qualcosa perchè Genova è una città bellissima. I genovesi sono forti e ora tutti insieme bisogna ripartire", dichiara ancora Criscito. "Bisogna guardare avanti, rimanere uniti e far rivivere questa città nel migliore dei modi. Come capitano del Genoa farò di tutto per mettermi in contatto con le famiglie delle vittime per essere loro di aiuto", conclude il capitano genoano.
Infine proseguono i messaggi di cordoglio e di vicinanza da parte di sportivi, non solo legati al mondo del calcio. "Quella di Genova è una grande tragedia, è difficile da commentare quanto accaduto", è il commento Gian Piero Gasperini che ha vissuto per tanti anni in Liguria avendo allenato il Genoa. "Un ponte che percorrevo spesso lungo la strada per casa; un pensiero alle vittime e ai loro familiari. E alla città di Genova, che si rialzerà anche questa volta", ha twittato invece l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Anche un campione conosciuto in tutto il mondo come Novak Djokovic, molto legato all'Italia, ha fatto sentire la sua voce attraverso i social: "Il mio team prega per Genova oggi. Il nostro cuore è con voi".
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