Il nuovo ct presentato a Coverciano. Il primo obiettivo chiesto dalla Figc: centrare la qualificazione agli Europei del 2020

Riportare l'Italia sul tetto del Mondo. È questa la mission, o per meglio dire il sogno, di Roberto Mancini, che da lunedì è il nuovo commissario tecnico della Nazionale. L'allenatore di Jesi, 53 anni, è stato presentato alla stampa a Firenze, al Centro tecnico federale di Coverciano, nel giorno in cui ricorre l'anniversario della prima partita dell'Italia, nel 1910 contro la Francia.

Al Mancio la Figc chiede, innanzitutto, di centrare la qualificazione agli Europei del 2020. "Voglio riportare l'Italia dove merita: sul tetto del Mondo e dell'Europa. Di Europei ne abbiamo vinti pochi. Non sarà facile, ci sarà molto da lavorare, ma potremo farcela", ha detto convinto il nuovo ct. "Se non vinci in azzurro – ha aggiunto – hai 50 milioni di persone arrabbiate con te, ma se riesci a vincere è una soddisfazione più grande. È difficile che un ct metta d'accordo tutti, ogni tifoso vede il calcio a modo proprio. Ma per unire bisogna vincere un trofeo importante". "Sono abbastanza emozionato – ha rivelato – perché diventare ct della Nazionale non è così banale. Ringrazio i commissari, Michele Uva e Lele Oriali, che mi hanno fatto sentire che mi volevano al cento per cento. È stata una scelta facile: sono orgoglioso, ho messo piede per la prima volta a Coverciano nel 1978, con l'Under 14, tornarci da ct mi rende felice, anche per i miei genitori, che penso possano essere orgogliosi. Ringrazio tutti gli allenatori avuti da giocatore, che mi hanno aiutato per la crescita anche da allenatore".

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