Totti twitta: "Cha notte!". El Sharawy: "Me la porterò sempre dentro"

"Una grande prestazione, una grande notte, una grande Roma!". L'immagine, efficace, di Francesco Totti su Twitter, riassume la grande serata della Roma.  Ed è una serata che Stephan El Sharawy (25 anni da Savona): "Questa è una di quelle serate che mi porterò dentro per tutta la vita. E' stata la mi prima doppietta in Champions, poi battere il Chelsea non capita tutti i giorni: ci teniamo stretta questa vittoria e siamo contenti. E' un momento speciale per me, è stata una settimana molto intensa e piena di emozioni: sono molto felice".

E l'altro grande protagonista del trionfo giallorosso, non ha corso, ma ha ragionato, diretto e gridato con grande sagacia dalla panchina. Eusebio Di Francesco finalmente può gioire: "Non ho nessuna rivincita da prendermi, i ragazzi ora mi hanno capito e stanno raccogliendo i frutti del lavoro. Florenzi mi ha chiesto il cambio perché era stanco, viene da un lungo infortunio. Fino a quando è stato in campo ho rivisto il Florenzi dei vecchi tempi". E sul Faraone trionfatore spende parole di tecnica perché si capisca quanto è importante metterci la testa: "El Shaarawy? Lui a volte sta troppo largo, sta facendo quello che chiedo agli esterni, sono contento della sua crescita. Voglio che i miei esterni vadano dentro".

E il Chelsea? Sorpreso dai loro problemi in difesa? "No, sapevo che potevamo rischiare qualcosina dietro ma davanti eravamo sempre pericolosi con esterni e mezzale. Nel primo tempo hanno mostrato grandi qualità, siamo stati a saper soffrire per poi chiudere la gara. Mi aspettavo la loro formazione, abbiamo preparato bene la gara. Io dico che è una grandissima serata che meritavamo, ho messo tanti ragazzi dell'anno scorso e la meritavano – ha detto in conferenza stampa – Per consacrarsi ci saranno altre battaglie, c'è la consapevolezza che ce la possiamo giocare con tutti".

Una partita studiata nei particolari. E Di Francesco usa più volte il verbo "sapere" per dire che molte cose erano state previste e studiate: "Sapevamo di dover soffrire ma sapevamo che avremmo potuto fargli male ripartendo e così è stato. Stiamo dimostrando di crescere ma non deve finire qui: anche questa gara deve essere un punto di partenza".

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