"Era difficile segnare un gol contro questi bravi difensori"
"Ai miei tempi i migliori calciatori giocavano in Italia, era il tempo del catenaccio ed era difficile segnare un gol contro questi bravi difensori. Erano maturi e avevano esperienza perché giocavano ogni settimana contro tanti fuoriclasse. Per questo sono diventato un calciatore migliore". In un'intervista rilasciata a Tv2000 Ruud Gullit, ex campione del Milan, è tornato sulla sua esperienza in Serie A. "Il fuoriclasse fa sempre la differenza – ha proseguito – La tattica e gli schemi sono degli scheletri ma in questi ci sono i fuoriclasse che fanno la differenza. Puoi fare tutti gli schemi che vuoi ma la classe individuale fa sempre la differenza come è accaduto con Van Basten, Maradona, Messi e Cristiano Ronaldo".
L'olandese ha affrontato anche il tema del razzismo. "C'è ovunque, dipende da come ti comporti. Dipende dalla tua attitudine, devi giocare bene e basta. C'è tanta gente che si scarica durante le partite per quello che gli è successo durante la settimana. Problemi con il lavoro, la moglie, i figli – ha sottolineato – Balotelli viene 'sgridato' anche per le questioni fuori dal campo. Non tutti sono razzisti anche quando dicono brutte cose. La cosa più importante e significativa della mia vita. E stato l'incontro con Nelson Mandela. Era un uomo generoso e carismatico che ha influenzato il mondo intero. Da lui ho imparato l'umiltà e la capacità di perdonare. Mi ha insegnato che non si può avere simpatia per tutti ma bisogna avere sempre rispetto".
Gullit si è soffermato anche sul suo rapporto con la religione. "Credo in Dio, mi sento seguito e molto fortunato. Ogni tanto vado in Chiesa. Dio è sempre dentro di noi e nella nostra coscienza che ti fa capire quando si sbaglia. Ho avuto tanti momenti in cui non ho ascoltato bene la mia coscienza. Oggi invece sono molto più equilibrato e seguito", ha spiegato per poi tornare su tempi calcistici. "La regola che ha rivoluzionato il mondo del calcio – ha aggiunto Gullit – è il retropassaggio al portiere. Questa ha velocizzato maggiormente il gioco. Anche l'interpretazione del calcio di Sacchi ha portato delle novità importanti". L'ex attaccante del Milan ha infine ammesso che a suo avviso "Maradona è più forte di Pelè. Messi e Cristiano Ronaldo alla pari. Il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola sono due squadre che hanno portato qualcosa di nuovo nel calcio – ha concluso – non si può dire che una è più forte dell'altra".
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