Per i bianconeri in Spagna anche l'assenza del "Pipita" Higuain
Tenuto conto dell'importanza che riveste la sfida di questa sera a Siviglia, in grado di garantire la qualificazione matematica alla Juventus e metterla nella condizione di arrivare prima nel suo gruppo, Massimiliano Allegri sperava oggettivamente di affrontarla in maniera diversa. Invece, dopo Paulo Dybala e Marko Pjaca, si è fermato anche Gonzalo Higuain. Ciò significa che sul prato dello stadio Ramon Sanchez Pizjuan, i campioni d'Italia potranno schierare un solo attaccante di ruolo, Mario Mandzukic, e dovranno necessariamente adattarsi a livello tattico. Un brutto presagio? Se da un lato l'allenatore si è preso tutto il tempo possibile per rimasticare la sua strategia e pensare a qualcosa di alternativo, dall'altro la lista dei convocati in effetti preoccupa, visto che pure Medhi Benatia è rimasto a Torino, assieme a Barzagli eccetera eccetera.
Il Siviglia è terzo nella Liga, attraversa un buon momento di forma (ha vinto 3-2 a La Coruna nell'ultima giornata di campionato), 'storicamente' ha sempre creato qualche grana alla Juventus, a cominciare dalla sconfitta dell'anno scorso che pregiudicò il primo posto in classifica dei bianconeri. Insomma, oltre al rispetto c'è un po' di timore, forse addirittura paura in considerazione dell'alto numero di indisponibili e dell'emergenza che coinvolge due reparti su tre. Il paradosso è che, a leggere la lista dei giocatori spediti in Spagna, ci sono tre portieri (Buffon, Neto, Ariaudo) e appena due punte, una delle quali è il baby Kean, classe 2000. "Noi vogliamo imporre il nostro gioco e battere la Juventus", il vademecum di Jorge Sampaoli, ex conducator del Cile. Insomma, un atteggiamento diverso rispetto a quello adottato a Torino, quando il Siviglia rinunciò ad attaccare: "Ma lì volevamo neutralizzare il potenziale offensivo degli avversari, stavolta no", anche perché il potenziale a cui si riferisce l'allenatore argentino è ridotto all'osso.
Insomma, gli spagnoli non si accontentano del pareggio e si aspettano che Allegri sfoderi un tridente anomalo, con Cuadrado a destra, Alex Sandro a sinistra e in mezzo Mandzukic. Una delle soluzioni possibili, forse la migliore. In conferenza il tecnico ha suggerito nella lista dei 'papabili' da schierare in avanti anche Sturaro e il giovanissimo Kean, fresco di esordio in campionato. In ogni caso, nonostante le assenze, le parole d'ordine che accompagnano la trasferta andalusa sono ottimismo e fiducia. "Vincere qui non è un'impresa – ha detto Allegri – è una partita di calcio dove bisogna fare bene. I giocatori che ho a disposizione sono in grado di fare una partita importante". E incassare i tre punti, bottino che regalerebbe il passaggio del turno con una giornata di anticipo: "Dobbiamo giocare per arrivare primi perchè questo è l'obiettivo principale, soprattutto per cercare di chiudere il discorso qualificazione e non ridursi all'ultima giornata. Però è normale – ha aggiunto il tecnico – che l'urna ci dirà cosa conviene. I gironi sono divisi abbastanza bene al 50%. Quindi al momento arrivare primi o secondi non conta assolutamente niente".
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