L’Onu avverte: “Il mondo rischia un apartheid climatico”

Il relatore speciale sull'estrema povertà, Philip Alston, critica anche le misure intraprese dagli organismi delle Nazioni unite definendole "palesemente inadeguate"

Si rischia un "apartheid climatico", in cui i ricchi possono pagare per sfuggire alla fame mentre "il resto del mondo viene lasciato soffrire". È l'avvertimento lanciato dal relatore speciale Onu sull'estrema povertà, Philip Alston, che critica anche le misure intraprese dagli organismi delle Nazioni unite definendole "palesemente inadeguate". A riferirlo è la Bbc spiegando che Alston, australiano, ha presentato il suo rapporto con questo contenuto lunedì al Consiglio per i diritti umani dell'Onu. A suo parere, anche se verranno rispettati gli obiettivi attuali, "milioni di persone saranno impoverite".

L'allarme del relatore Onu sottolinea che i Paesi più poveri del mondo saranno probabilmente quelli che verranno colpiti in modo più duro dall'innalzamento delle temperature, nonché da conflitti e carenze di cibo che potrebbero accompagnare tale cambiamento. È atteso che i Paesi in via di sviluppo soffrano almeno il 75% dei costi del cambiamento climatico, nonostante il fatto che la metà più povera della popolazione mondiale genera solo il 10% delle emissioni. Chi "ha contribuito in parte minore alle emissioni sarà il più danneggiato", avverte Alston, spiegando che gli effetti potrebbero annullare 50 anni di progressi nella riduzione della povertà.