"È un tecnico federale che conosce benissimo tutti i giocatori, a me pare migliorato anno dopo anno"

Meno di due mesi per mettere la parola fine su una telenovela iniziata virtualmente il 13 novembre scorso, giorno dell'esclusione della Nazionale dal Mondiale in Russia coinciso con l'anno zero del calcio italiano. Il nome del nuovo commissario tecnico verrà svelato il 20 maggio, quando tutti i principali campionati europei saranno conclusi e la Federazione sarà in grado di muoversi più liberamente. L'annuncio è arrivato dal subcommissario della Figc Alessandro Costacurta all'indomani della battuta d'arresto degli azzurri nell'amichevole contro l'Argentina (2-0), che ha risollevato vecchi problemi e questioni irrisolte che il nuovo corso targato Di Biagio non è riuscito a mandare in soffitta al termine dei 90 minuti di Manchester.

Dopo l'affondo del commissario straordinario Roberto Fabbricini, che di fatto aveva allontanato l'attuale selezionatore chiedendo "pazienza" per i "grandi nomi" che la federazione sta inseguendo, è arrivata una carezza da parte dell'ex bandiera del Milan. "E' un tecnico federale che conosce benissimo tutti i giocatori, a me pare migliorato anno dopo anno. E' una risorsa per la federazione e noi lo sappiamo – ha assicurato il subcommissario – Credo non ci siano dubbi su questo". Qualora la Figc non riuscisse a convincere uno dei big – da Ancelotti a Conte passando per Mancini – la scelta potrebbe quindi ricadere proprio su Di Biagio. "O sarà lui l'allenatore oppure potrebbe anche entrare nel nuovo staff tecnico – ha confermato in conferenza stampa – Per noi è una risorsa molto importante, è bravo e non sono l'unico a pensarlo in Federazione e anche al Coni".

In ogni caso niente verrà deciso prima del 20 maggio, data indicata dal vice commmissario federale come deadline per conoscere il nome del nuovo commissario tecnico. "In Italia ci sono grandissimi allenatori, il 20 maggio saprete chi sarà il nuovo ct – ha annunciato – Se avremo la possibilità di prendere qualcuno più bravo di Di Biagio, e non sono in tanti, lo prenderemo". La federazione è al lavoro anche su altre questioni a prescindere dall'allenatore. "Non c'è solo il ct da scegliere, c'è tanto da fare per rilanciare il movimento – l'ammissione di Costacurta – Non è facile intervenire sul calcio italiano, quello che stiamo facendo verrà fuori più avanti". Intanto però sul rettangolo verde a distanza di mesi dal tracollo contro la Svezia la situazione non sembra cambiata più di tanto. I giocatori più talentuosi non riescono a esprimersi con la maglia azzurra (su tutti Insigne), il ricambio generazionale tarda ad arrivare (ieri dal 1' le uniche novità sono state Chiesa, De Sciglio e Rugani) e tanto dal punto di vista caratteriale quanto nei principi di gioco la luce in fondo al tunnel pare ancora lontana. L'auspicio è che martedì nella sfida di Wembley contro l'Inghilterra la squadra azzurra si ricompatti e ritrovi un po' di fiducia, anche per scuotere un ambiente depresso. Il nuovo ct può aspettare, almeno fino al 20 maggio. Prima c'è un gruppo da ricostruire.

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