Una pietra miliare della storia del cinema

Il 2 aprile 1968 veniva presentato in anteprima mondiale a Washington il capolavoro di Stanley Kubrick '2001: Odissea nello spazio'. Pietra miliare della storia del cinema, non solo di fantascienza, co-sceneggiato da Arthur C. Clarke, autore del romanzo 'La sentinella', che il cineasta americano ha portato sul grande schermo, è una riflessione sull'uomo e il rapporto con la tecnologia che rimane di estrema attualità ancora dopo mezzo secolo.
Nel 1968, anno delle contestazioni studentesche e di grande fermento politico e culturale, il film vinse l'Oscar come Migliori effetti speciali visivi e il David di Donatello come Miglior film straniero.

La scena delle scimmie all'origine dell'uomo, la colonna sonora e Hal 9000, esempio ante litteram di intelligenza artificale, sono diventati patrimonio dell'immaginario collettivo. Centoquarantuno minuti che vanno oltre il cinema, un'esperienza sensoriale per le tecniche utilizzate, avveniristiche per l'epoca, e che hanno riempito migliaia di pagine di analisi e tentativi di interpretazione.

Il Festival di Cannes celebrerà i 50 anni dall'uscita del film con la proiezione in anteprima mondiale il 12 maggio di una versione in 70 mm del capolavoro, realizzata con nuovi elementi ottenuti dal negativo originale e senza trucchi digitali, introdotta da Christopher Nolan, che ha lavorato a stretto contatto con il team della Warner Bros durante tutto il processo di masterizzazione. Questa edizione di '2001: A Space Odyssey' sarà poi nei cinema americani a partire dal 18 maggio, e si parla anche dell'arrivo di una versione home video in Ultra HD 4K del film , per i cultori che vogliono arricchire la propria cineteca personale.
 

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