E' stata una delle più grandi giocatrici dell'ultimo ventennio. Contrasse un'epatite fulminante e dovette sottoporsi a trapianto di fegato. L'impegno sociale
Il mondo del volley e dello sport italiano piange Sara Anzanello. Si è spenta, ad appena 38 anni, una delle azzurre che ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia della Nazionale femminile. Vincitrice di tante battaglie sul campo, la veneta ha perso quella più importante. Anche se ha lottato, come sua consuetudine, fino all'ultimo. Nel 2013 la Anzanello aveva subito d'urgenza un trapianto di fegato a causa di una gravissima forma di epatite contratta in Azerbaigian, dove si era trasferita nella stagione 2011-2012 per giocare con l'Azerreyl Baku. Dopo mesi molto complicati, affrontati con grande determinazione, l'azzurra si era ristabilita e tornata in attività. Rivestì un ruolo nello staff del Club Italia nella stagione 2014-2015. Nella stagione seguente tornò in campo, a Novara, in B1, restando fino al termine del campionato. Ma la situazione si era nuovamente aggravata, fino al tragico epilogo.
"E' una notizia davvero sconvolgente", ha commentato il presidente della Federvolley, Pietro Bruno Cattaneo. "Sara era una ragazza davvero speciale che sembrava essere riuscita a vincere la sua personalissima battaglia; ma purtroppo le cose non sono andate come noi tutti speravamo. Oltre che essere stata un'atleta di primissimo livello, era una persona eccezionale". Nata a San Donà di Piave il 30 luglio 1980, quella di Sara è stata una lunga carriera costellata di successi tra i quali spiccano, con la maglia della Nazionale, l'oro ai Mondiali 2002, dove Sara fu una dei pilastri della formazione di Bonitta e le due coppe del mondo 2007 e 2011. Esordì in Serie A a Novara nemmeno ventenne. All'Agil Volley, poi Asystel, legò gran parte della sua carriera, conquistando una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa CEV e due Top Teams Cup. Nel 2009 passò a Villa Cortese, dove vinse due Coppe Italia e raggiunse per due volte la finale Scudetto.
Dopo l'operazione Sara divenne testimonial di numerose campagne a favore della donazione degli organi e si impegnò socialmente in progetti per la formazione dei giovani sportivi. Tanti i messaggi di cordoglio dopo la tragica notizia. Non è mancato quello di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport: "Ci ha lasciato troppo presto. La conoscevo personalmente da molti anni e l'ho ammirata per i risultati che ha raggiunto nello sport e negli ultimi tempi per il coraggio con cui ha lottato contro la malattia. La ricorderò sempre, oltre che per il suo talento, per la sua semplicità e il suo carattere forte ma mai arrogante". In memoria della sfortunata azzurra, la Federazione Italiana Pallavolo ha disposto che in tutte le gare dei Campionati Nazionali di Serie A e B e in tutte le gare dei Campionati di Serie e Categoria Regionali e Territoriali di sabato 27 e domenica 28 ottobre venga osservato un minuto di silenzio.