I dieci eventi sportivi del 2018. Alessandro vince i 100 stile libero, Simona prende tre ori dai 400 ai 1500 e poi l'incredibile 9 agosto con tre ori in mezz'ora
L'Italia si scopre vincente negli sport acquatici. Trent'anni di nuoto nei programmi scolastici danno i loro frutti. Da un decennio e anche più siamo ai vertici in Europa. Ma gli Europei di Nuoto 2018 (3-12 agosto a Glasgow, in Scozia) sono da sogno. La squadra azzurra (nuoto in piscina, nuoto in acque libere, tuffi e sincro) chiude con 8 medaglie d'oro, 12 d'argento e 19 di bronzo. Sono 39 pezzi di metallo appesi al collo di azzurre e azzurri che ci portano al terzo posto del medagliere europeo. La Russia (23 ori, 15 argenti e 9 bronzi) è in testa con 47 medaglie totali, la Gran Bretagna ne prende 34 (13 ori, 12 argenti e 9 bronzi) e ci supera solo per il meccanismo del conteggio per cui gli ori valgono di più.
Ma è comunque un europeo fantastico, con diversi campioni che si mettono in luce. Sì, perché, questa volta, abbiamo il campione dei 100 stile libero e la migliore dai 400 in su, ma prendiamo anche ori a farfalla e dorso. Insomma è un'Italia davvero solida quella che nuota in vasca.
Alessandro Miressi – Alessandro Miressi, 19 anni, piemontese di Moncalieri, studente di scienze motorie, detto "Drago" vince a sorpresa la finale dei 100 stile libero, la gara "regina" dei campionati. Nella prima vasca sembrava una faccenda tra l'altro azzurro Luca Dotto e il francese Mehdy Metella. Nella seconda, però, Alessandro mette il turbo e salta tutti. Chiude in 48"01. E' il 5 agosto e l'oro è suo. "Sono felicissimo – dirà subito dopo – non pensavo di nuotare 48"01. Non ho parole. Provo solo felicità, potrei di nuovo buttarmi e fare un altro 100. Ho un'adrenalina addosso assurda". Poi si commuove e aggiunge ai microfoni di RaiSport: "Vincere l'oro nei 100 stile libero è un grande peso. Cerchiamo di continuare così, lavorare duro e andare avanti. Era un piccolo sogno nel cassetto arrivare a questi livelli, ora ce l'ho fatta".
Simona Quadarella – Non c'è Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri non è in gran forma (si accontenterà di un argento negli 800 e di un bronzo nei 1500), così tocca a Simona Quadarella tenere alto il buon nome dell'Italia nel mezzofondo in vasca. Anzi, altissimo. Simona, romana, 19 anni, è l'erede di Alessia Filippi e, forse, anche un po' di Federica Pellegrini. La ragazza fa addirittura una tripletta d'oro: il 4 agosto vince gli 800 in 8'16"35, il 7 trionfa nei 1500 in 15'51"61. Ma il capolavoro lo fa il 9 prendendosi a sorpresa la finale dei 400 in 4'03"35, battendo la favorita ungherese Ajna Kesely e l'inglese Holly Hibbott. I limiti di Simona, allo stato, sono imperscrutabili. La attendiamo alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020.
L'incredibile 9 agosto – In neanche mezz'ora, nella vasca di Glasgow, l'Italia si prende tre medaglie d'oro e due di bronzo. Un argento arriva dal nuoto in acque libere con Giulia Gabbrielleschi nei 10 km. Ma quella mezz'ora resterà nella Storia del nuoto italiano perché, una volta tanto, l'Italia sembra (e si dimostra tale) una grande potenza del nuoto. Come facevano, una volta, gli Stati Uniti a mondiali e Olimpiadi.
Piero Codia, Margherita Panziera e Simona Quadarella trionfano (a pochi minuti di distanza uno dalle altre) nei 100 farfalla, nei 200 dorso e nei 400 stile libero. E, poco prima, Arianna Castiglioni e Andrea Vergani si erano messi al collo i bronzi nei 50 rana e 50 stile libero.
100 farfalla uomini – Piero Codia (triestino, 28 anni) vince da dominatore i 100 metri farfalla. Lo fa con un tempo eccezionale (50"64) che è record dei campionati, primato italiano, quarto crono mai nuotato in Europa e secondo al mondo quest'anno. Lo fa stracciando due grandi campioni come il francese Mehdy Metella (argento in 51"24) e l'inglese James Guy (51"42"). Pronti via e Piero (in prima corsia) se ne va come fosse un 50. Tutti pensano: "Scoppierà e lo raccoglieranno per strada". Invece, il ragazzo di Trieste passa ai 50 in un incredibile 23"42 (con Metella a 43 centesimi, un abisso) e continua come se non ci fosse un domani. Sempre avanti, sempre di più. Metella capisce e prova ad acchiapparlo, ma ormai Piero è andato a prendersi l'oro e per il francese non resta che un argento reso più piccolo da un distacco che di solito, su queste distanze e a questi livelli, solo gente coma Adam Peaty e Sarah Sjoestroem possono permettersi.
"Volevo riscattarmi, ho dato tutto e ho vinto. Ancora non ci credo, poi con un tempo così. Mai lo avrei pensato", questo il commento di un emozionato Codia ai microfoni della Rai. "Sono felicissimo, in questi ultimi due anni sto iniziano a credere di più nelle mie potenzialità. Non me ne rendo ancora conto".
200 dorso donne – Passano pochi minuti e la scena si ripete. Come in un film, come in un sogno. Margherita Panziera ha visto Codia e, forse, pensa: "Perché non provarci anch'io?". Fatto sta che anche lei parte come una scheggia impazzita. Anche lei passa ai 50 in un assurdo 30"08 e ai 100 in 1'01"93. Dietro Daria Ustinova (russa) e Katalin Burian (ungherese), le favorite, non si decidono ad andare a prenderla e Margherita vola verso l'oro. Il tempo (2'06"18) è nuovo record italiano e dei campionati. Argento Ustinova in 2'07"12, bronzo per Burian in 2'07"43.
"Aspettavo da mesi questa gara, è stato bellissimo – dice Margherita – . Ho fatto la mia gara, il fatto di avere avversarie competitive mi ha aiutato a fare questo tempo. E' bellissimo. Ho imparato a controllarmi e si vedono i risultati, perchè la testa fa tutto. Non ci credo ancora",racconta incredula Margherita ai microfoni della Rai.
400 stile libero donne – Simona Quadarella completa un filotto praticamente impensabile. Dopo gli 800 e i 1500 arriva un oro sperabile ma tecnicamente quasi impossibile sulla distanza più corta. L'irriverenza della romanina ci regala un'atleta di spessore mondiale capace di dominare l'europa e di andare a confrontarsi con mostri sacri come la Ledecky dai 400 in su. La gara di Quadarella è uguale e contraria rispetto a quelle di Codia e Panziera. Uguale, nel senso che, alla fine, vince un italiano, contraria perché Simona parte piano: ai 50 è quinta in 29"15, ma ai 100 è già terza (59"55) dietro all'ungherese Kesely e alla tedesca Koehler. Ai 150 Simona è di nuovo quarta, ai 200 terza, ai 250 seconda come ai 300 ma lo svantaggio sulla Kesely è sceso a 17 centesimi. Da lì in poi non ce n'è più per nessuno. Simona ha il turbo, le altre hanno solo tanta fatica sulle spalle. In cento metri prende quasi mezzo secondo alla Kesely e vince in 4'03"35. Argento per l'ungherese (4'03"57). Staccata l'inglese Holly Hibbot (4'05"91).
Poi le parole, piene di emozione, al microfono della Rai: "Ci ho sperato fino all'ultimo. Mi sembra incredibile aver vinto anche i 400. Sapevo di stare bene e di essere più forte delle altre. Sono contenta, ho fatto anche un gran tempo. Posso fare ancora meglio".