Il pilota britannico: "Credo che nessuno, ed io specialmente, avrebbe potuto mai pensare di avvicinarsi ai suoi record"
Hamilton è un inguaribile amante della perfezione e non poteva trovare vittoria e palcoscenico più indicato che la celebre pista del Nurburgring per raggiungere per numero di vittorie il suo idolo, il pilota che più di ogni altro, come ha spesso ripetuto, lo ha fatto innamorare delle corse, Schumacher.
Il Gp di Eifel, tappa tedesca di un mondiale a senso unico che non conosce rivali, premia il talento e la costanza, la lucidità e la determinazione del pilota britannico che firma la vittoria numero 91, issandosi in cima alla classifica degli eroi insieme all'ex ferrarista. Il figlio di Michael, Mick, all'arrivo, ha consegnato al talento di Stevenage un casco speciale per celebrare l'impresa. E per un uomo sempre capace di controllare ogni emozione, non è stato facile trattenere le lacrime di commozione, lucidando quel casco rosso simbolo del raggiungimento di un traguardo che lui stesso ha confessato di considerare inimmaginabile fino a qualche anno fa. "Vedevo il dominio di Schumacher in tv, credo che nessuno, ed io specialmente, avrebbe potuto mai pensare di avvicinarsi ai suoi record", ha dichiarato raccontando di quando a metà gara, visto Schumacher ormai lanciato per la vittoria, saliva in camera con il fratello per giocare ai videogiochi. Il Gp della celebrazione di un campione destinato a stracciare i record del tedesco (già a partire dalla prossima gara), fa passare in secondo piano la gara, che ha visto salire sul secondo gradino del podio ancora una volta Max Verstappen, che si conferma il principale rivale delle Mercedes, e Daniel Ricciardo, che torna così a gioire per un piazzamento di prestigio dal 2018. Per l'australiano si tratta del primo podio in due anni con la Renault che lascerà a fine stagione.
Al palo resta Valtteri Bottas, grintoso nel contenere in avvio Hamilton ma poi costretto al ritiro per un problema all'ibrido (preceduto da un eloquente 'no power' gridato al team radio) e le Ferrari, ancora una volta ridotte al ruolo di comparse. Charles Leclerc, partito in seconda fila, ha illuso nei primi giri ma con il passare dei chilometri la sua Rossa è tornata ad essere la vettura anonima e senza velocità degli ultimi Gp finendo per concludere al settimo posto. "Come abbiamo già visto tante volte, con poca benzina in qualifica andiamo al massimo e poi in gara la situazione cambia e facciamo fatica. Credo che il quarto posto di ieri sia stato un po' un'illusione, mi aspettavo di più nel primo stint. Con le soft abbiamo subito tanto il graining, siamo andati meglio con le medie la seconda parte di gara è andata meglio. Questo è quanto si poteva fare oggi", ha dichiarato il monegasco apparso alquanto deluso per la prova della sua SF1000. Gli accorgimenti fatti alla vettura nelle ultime settimane non sono bastati. Per Sebastian Vettel un undicesimo posto che non gli consente di raccogliere punti. "La partenza non è stata male con le gomme medie, ma abbiamo perso posizioni con l'Alfa e siamo rimasti bloccati nel traffico. Con l'uscita della safety-car c'era la possibilità di andare a punti, ma non ce l'ho fatta", ha dichiarato il tedesco. A punti ci è invece andato Giovanizzi che ha ottenuto un decimo posto che gli consente di guardare al futuro con l'Alfa Romeo con maggiore fiducia.