Mark Cavendish resta il re delle volate. Il britannico a 36 anni continua a stupire, piazza al Tour de France la sua vittoria numero 32 e si avvicina a due successi dal record del mito Eddy Merckx. Nello sprint di Chateauroux il campione britannico replica il successo di martedì ma soprattutto trionfa sullo stesso traguardo dove si impose l’ultima volta dieci anni fa davanti a Petacchi. Non solo, il britannico è proprio su queste strade che aveva vinto la prima tappa alla Grande Boucle nel 2008, quando aveva solo 23 anni. Un segno del destino che testimonia la forza e il talento senza tempo di questo atleta dell’Isola di Man che non ha perso la voglia di vincere e di correre contro il tempo. “Ho l’impressione che ogni volta che arriviamo a Châteauroux, la linea sia diversa. Sono passati 10 anni da quando ho vinto qui per l’ultima volta, questa è una vittoria molto speciale”, ha confessato il britannico senza nascondere la sua felicità.
Cavendish è stato lanciato in maniera perfetta in volata dal suo team della Deceuninck-Quick Step che gli ha permesso negli ultimi 250 metri di superare i velocisti del gruppo, dal belga Philipsen che si è dovuto accontentare della seconda piazza al francese Bouhanni, terzo davanti al connazionale Arnaud Demare che perde nel tratto finale Jacopo Guarnieri per una scivolata. Quinto Peter Sagan mentre tra gli italiani il primo è stato Sonny Colbrelli, undicesimo, che si è ritrovato troppo indietro e non è riuscito a disputare la volata. La coppia della Alpecin con Merlier e Philipsen ha provato lo strappo finale ma Cavendish con uno scatto vibrante ha messo la ‘freccia’ superandoli in piena velocità.
Nessuno scossone in classifica generale. Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix) resta in maglia gialla mantenendo un vantaggio di 8″ su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e di 30″ su Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Domani in programma la settima frazione, la più lunga di circa 250 chilometri da Vierzon a Le Creusot con 5 Gpm e 3mila metri di dislivello. Il finale si presenta molto impegnativo con l’inedito Signal d’Uchon al 5,7% a 18 chilometri dal traguardo. Potrebbe dunque essere una tappa verità che rischia di cambiare la leadership di questo Tour partito già a pieno regime.