Grande battaglia sulla salita più dura del Giro. Attacco dello Squalo in salita, solo l'equadoregno e Landa gli resistono
Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) ha vinto la sedicesima tappa del Giro d'Italia, la frazione da Lovere a Ponte di Legno, di 194 km, con la scalata del mitico Mortirolo. La maglia azzurra, leader della classifica riservata agli scalatori, ha battuto in uno sprint a due Jan Hirt (Astana). Richard Carapaz conserva la maglia rosa.
Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) ha provato a fare la differenza scattando sulle prime rampe del Mortirolo, in una tappa terribile per altimetria e per le temperature rigide, con pioggia e vento a farla da padrone, ma è stato risucchiato quasi in cima grazie all'ottimo lavoro della Movistar e dell'Astana. Ha ceduto sulla Montagna Pantani invece Primoz Roglic (Jumbo-Visma), arrivato al traguardo di Ponte di Legno con 1'23" di ritardo da Carapaz e da Nibali. Negli ultimi chilometri della frazione ha accusato un ritardo (23") dallo scalatore dell'Ecuador e dallo Squalo dello Stretto anche Miguel Angel Lopez, che inizialmente si era avvantaggiato sulla discesa del Mortirolo. Nella nuova classifica generale Carapaz mantiene lo stesso vantaggio su Vincenzo Nibali (1'47") ma allunga su Roglic, ora ad oltre due minuti (2'09"). Il corridore siciliano guadagna invece una posizione salendo dal terzo al secondo posto. Domani è in programma la 17/a tappa della corsa rosa, con partenza da Commezzadura e arrivo ad Anterselva, dopo 181 km, che presenta un finale impegnativo in salita.
"Erano ormai due anni che provavo a vincere una tappa al Giro dopo che ci ero già riuscito nel 2016, sembrava impossibile, anche con una buona condizione non riuscivo". Giulio Ciccone ha commentato così ai microfoni Rai Sport il successo ottenuto nella sedicesima tappa del Giro d'Italia, la frazione con arrivo a Ponte di Legno dopo la scalata al mitico Mortirolo. "È stata una giornata dura – ha aggiunto la maglia azzurra, leader della classifica riservata agli scalatori – Era la tappa che volevo vincere al Giro e ci sono riuscito, sono davvero contentissimo. In cima al Mortirolo non sono riuscito a mettere la maglia lunga perché aveva le maniche troppo strette. Ho rischiato il tutto per tutto e sono andato giù praticamente senza niente". Sul litigio finale con Hirt, suo compagno di fuga, il corridore della Trek-Segafredo ha raccontato che "un po' ci sono rimasto male, alla fine sul Mortirolo abbiamo collaborato e abbiamo parlato – ha concluso – L'accordo era andare insieme, poi siamo arrivati a 15 km dall'arrivo e mi ha detto 'non posso tirare'. Mi è sembrata una scorrettezza, ma alla fine è andata così. Il lancio degli occhiali? In quel momento è stato un mix di emozione e rabbia, non ho capito più niente".
L'ordine d'arrivo della sedicesima tappa del Giro d'Italia, la frazione di 194 km da Lovere a Ponte di Legno
1. Giulio Ciccone (ITA/Trek), 5h36:24
2. Jan Hirt (CZE/AST) st
3. Fausto Masnada (ITA/AND) +1'20
4. Vincenzo Nibali (ITA/BAH) +1'41
5. Hugh Carthy (GBR/EF1) st
6. Richard Carapaz (ECU/MOV) st
7. Mikel Landa (ESP/MOV) st
8. Joe Dombrowski (USA/EF1) st
9. Damiano Caruso (ITA/BAH) +1'49
10. Mattia Cattaneo (ITA/AND) +2'03
11. Miguel Angel Lopez (COL/AST) st
12. Bauke Mollema (NED/TRE) +3'03
13. Mikel Nieve (ESP/MIT) st
14. Simon Yates (GBR/MIT) st
15. Primoz Roglic (SLO/JUM) st
La classifica generale del Giro d'Italia
1. Richard Carapaz (ECU/Movistar) 7h02m05s
2. Vincenzo Nibali (ITA/BAH) +1'47
3. Primoz Roglic (SLO/JUM) +2'09
4. Mikel Landa (ESP/MOV) +3'15
5. Bauke Mollema (NED/TRE) +5'00
6. Rafal Majka (POL/BOR) +5'40
7. Miguel Angel Lopez (COL/AST) +6'17
8. Simon Yates (GBR/MIT) +6'46
9. Pavel Sivakov (RUS/INE) +7'51
10. Jan Polanc (SLO/UAE) +8'06