A testa alta. Gli eroi di Belgrado non ripetono il miracolo a Tokyo ma poco importa. Nessuno pensava che l’Italbasket potesse staccare il biglietto per il Giappone invece la Sacchetti band è stata in corsa per la semifinale olimpica fino a meno di due minuti del quarto con la corazzata Francia. A quel punto la stanchezza di un percorso tanto esaltante quanto lungo si è fatta sentire e gli Azzurri hanno dovuto alzare bandiera bianca. Troppo dominante Gobert (22 punti e 9 rimbalzi) nel cuore dell’area, troppo il talento di Fournier (21 punti), troppa la classe di Batum (15 punti e 14 rimbalzi). Come sempre Melli e soci hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo ma questa volta non è bastato. Gallinari (21 punti e 10 rimbalzi), non in perfette condizioni fisiche, ha cantato e portato la croce mentre Fontecchio (23 punti), praticamente da solo, ha riportato l’Italia in parità a 5′ dal termine dopo che a fine terzo quarto il punteggio era +10 per la Francia. Tutto inutile contro la profondità sconfinata del roster francese.
Il tabellone alla sirena dice 84-75 per i transalpini ma non racconta la verità di una partita che la Francia ha dovuto vincere almeno due volte prima di esultare. All’Italia questa volta è mancato Nico Mannion (5 punti e 1/10 al tiro) ma con i suoi 20 anni il figlio di Pace avrà tutto il tempo per rifarsi. “La notizia più bella, infatti, è che questo gruppo ha un futuro. “Non vedo l’ora di tornare in Azzurro la prossima estate. E non più per sorprendere ma per confermare i grandi progressi di questa squadra. Abbiamo tanti obiettivi, dalle qualificazioni al Mondiale 2023 all’EuroBasket 2022 in casa”, dice capitan Melli.
“È stata una partita tosta, difficilissima, giocata dando tutto in campo. Complimenti a loro, ma questa sconfitta non scalfisce quanto fatto da questo gruppo splendido”, lo spalleggia Danilo Gallinari. “Fa male perché eravamo a un passo. Abbiamo dimostrato che ce la potevamo fare”, l’analisi di Simone Fontecchio il ‘bomber’ della squadra azzurra. L’ala ha fatto innamorare appassionati e addetti ai lavori di tutto il mondo. E’ da loro che L’Italia dei canestri riparte, nonostante il cammino nella terra del Sol Levante si sia interrotto. “Non lo consideriamo un punto di arrivo ma una tappa intermedia – dichiara il presidente federale Gianni Petrucci – dopo un meritato riposo per tutti torneremo al lavoro per capitalizzare quanto raccolto questa estate”. Resta da capire se al timone ci sarà ancora Meo Sacchetti, ma la storia è ancora tutta da scrivere.